Al largo delle coste adriatiche del Gargano, in Puglia, sorge l'arcipelago delle Tremiti. 5 isole in tutto - San Nicola, San Domino, Capraia, Cretaccio e Pianosa – caratterizzate da coste frastagliate, mare limpido e un'atmosfera incontaminata. Ricche di tesori naturalistici, le Tremiti costituiscono una riserva naturale quasi incontaminata, grazie anche a un turismo contenuto e al divieto di circolazione delle automobili – ad esclusione di quelle dei residenti.
Tra grotte da esplorare e fondali marini in cui immergersi, le Tremiti sono il paradiso perfetto per vacanze all'insegna del relax e della natura. Conosciute fin dall'antichità, un tempo venivano chiamate isole di Diomede o diomedee. Secondo la leggenda, infatti, qui fu sepolto l'eroe omerico Diomede. In quell'occasione la dea dell'amore Venere trasformò tutti i suoi compagni in procellarie – oggi chiamate berte maggiori, uccelli grandi che sono soliti volare e nidificare in prossimità del mare – per vegliare sulla sua tomba e cantare in suo onore. Solo con l'arrivo dei romani l'arcipelago cambiò il nome in Tremiti, in quanto terre di “tramite” tra l'Italia e l'Illiria.
Per raggiungerle si parte da Termoli, comune del Molise dal quale partono ogni giorno diversi traghetti e aliscafi. Delle 5 isole soltanto quattro possono essere visitate. Pianosa, infatti, con un'altezza massima di 15 metri e spesso sommersa dalle mareggiate, fa parte della Riserva Marina Integrale. Questo comporta divieto di navigazione e approdo ma anche l'impossibilità di pescare o fare immersioni. A meno che non si prenoti un tour con guide autorizzate. Mentre sono soltanto due le isole abitate: San Nicola e San Domino.
Ma cosa vedere una volta giunti lì? Di seguito vi spiegheremo in breve le spiagge più belle e cosa fare in una vacanza alle isole Tremiti nell'estate 2019.
San Domino
San Domino è l'isola più estesa e più importante dell'arcipelago, dove si trovano il porto, diversi bar e ristoranti e le principali strutture alberghiere (carenti sulle restanti quattro isole). Il consiglio quindi è quello di soggiornare qui, sia per una questione di comodità che per le bellezze naturalistiche che San Domino ha da offrire.
L'isola è completamente ricoperta di macchia mediterranea e ha diverse calette e grotte da esplorare. La spiaggia più grande è Cala degli Inglesi e si trova all'interno del Villaggio Tci (l'ingresso è riservato ai suoi ospiti). L'unica spiaggia di sabbia, invece, è Cala delle Arene che si trova in prossimità del porto. Ma per scoprire le cale più suggestive il consiglio è quello di muoversi via mare: solo così, infatti, si possono ammirare alcune delle grotte più affascinanti. Come la Grotta delle Viole, con la sua caratteristica colorazione violacea che deriva dalle alghe che ricoprono le sue pareti. Oppure la Grotta del Bue Marino, profonda fino a 70 metri, che deve il suo nome alle foche monache che spesso sostavano nei suoi antri. Imperdibili anche la Grotta del Coccodrillo, lo scoglio dell'Elefante e i Pagliai, minuscole spiaggette vicino al porto che possono essere raggiunte solo via mare.
San Nicola
Se San Domino è l'isola principale – nonché la più grande dell'arcipelago – San Nicola è la più importante dal punto di vista culturale e amministrativo. Qui ci sono diversi monumenti che segnano la storia delle Tremiti. Come l'abbazia di S. Maria a Mare, che è anche la più grande abbazia sul mare di tutto il Mediterraneo.
La sua storia risale all'XI secolo, quando si insediarono qui i monaci benedettini. Successivamente, nel 1334, fu attaccata dai pirati che uccisero tutti i monaci residenti sull'isola. Decenni dopo venne nuovamente abitata ma fu soppressa dal re Ferdinando IV di Napoli nel 1738. Oggi il complesso, ormai abbandonato e disabitato, può essere visitato insieme alle Mura di Cinta, al Torrione Angioino e al Castello dei Badiali, tutti nati per difendere l'abbazia dagli attacchi dei nemici.
Capraia
Seconda per estensione dopo l'isola di San Domino, Capraia – anche detta 'Capperaia' per l'abbondanza di piante di capperi presenti sul suo territorio – è completamente disabitata e quasi priva di vegetazione. Ad esclusione dei capperi e di altre (poche) specie di flora, infatti, è per lo più caratterizzata da rocce granitiche. A Capraia vige il divieto di sbarco: l'unico modo per scoprirla, quindi, è attraverso un'escursione organizzata. Ma cosa si può vedere?
Per prima cosa la penisola di Punta Secca, con il famoso faro ancora in funzione. Poi il relitto marino che sorge nei pressi di Cala dei Turchi. Dalla barca si possono ammirare ancora diverse bellezze naturali: tra queste c'è il Grottone – vicino al faro – e gli archetti (anche detti 'architielli'), vere e proprie arcate rocciose che creano dei piccoli golfi dove tuffarsi nelle acque cristalline. Tra questi il più importante è l'Architiello di Capraia al quale è legata una tradizione: le coppie che si promettono amore sotto la sua volta resteranno insieme per sempre. Gli amanti delle immersioni, poi, potranno fare una scoperta davvero unica: nelle acque di Capraia, a 14 metri di profondità, è sepolta una statua di Padre Pio. Sommersa dal 1998, è alta 3 metri – la più alta del mondo – ed è stata realizzata dallo scultore foggiano Domenico Norcia.
Cretaccio
La più piccola isola di tutte le Tremiti, Capraccio, è in realtà un isolotto di colore giallo, disabitato, di natura argillosa e privo di vegetazione. Tanto che da molti viene considerato, in realtà, come il più grande scoglio dell'arcipelago, che finirà per scomparire totalmente a causa dei continui agenti atmosferici che erodono la sua costa.
L'isola è posta tra San Domino e San Nicola e vanta alcune delle leggende più affascinanti delle Tremiti. Priva di popolazione, sarebbe infatti popolata da fantasmi. Si narra che qui, nell'antichità, fu giustiziato un detenuto, il cui fantasma torna nelle notte tempestose reggendo tra le mani la propria testa decapitata. Inoltre a pochi metri dalla costa sorge lo scoglio La Vecchia: di colore nero, pare fosse appartenuto a una vecchia strega.
Pianosa
Completamente disabitata e priva di vegetazione, Pianosa è poco più di uno scoglio ricoperto di petraia. Il suo nome deriva dalla natura del terreno, quasi del tutto pianeggiante. Dichiarata riserva naturale totale nel 1989, c'è divieto di approdo e navigazione – entro 500 metri dall'isola – ma anche di pesca e di immersione.
L'unico modo per scoprirla è contattare delle guide subacquee autorizzate. Scelta che vi consigliamo di fare, dal momento che i fondali di Pianosa sono tra i più belli di tutto l'arcipelago. Grazie all'ambiente incontaminato, infatti, nelle sue profondità si trovano tantissime comunità di specie ittiche e una flora marina davvero rigogliosa.
Come raggiungere le isole Tremiti
Per chi intende trascorrere una vacanza alle isole Tremiti, esistono due modi per raggiungerle: via mare o in elicottero. Per quanto riguarda la prima soluzione, come vi abbiamo già anticipato, è dal porto di Termoli (in Molise) che partono il maggior numero di corse, tra traghetti e aliscafi. La traversata impiega dai 50 minuti alle 2 ore e viene operata dalle compagnie Tirrenia e NLG. Altri porti, tuttavia, effettuano il collegamento verso San Domino e San Nicola: ovvero il porto di Vasto, di Rodi Garganico e di Vieste, mentre corse meno frequenti partono anche da Pescara, Ortona, Manfredonia e Peschici.
Chi, invece, è interessato a raggiungere le Tremiti in elicottero può scegliere i voli effettuati dalla società Alidaunia. Gli elicotteri partono tutti i giorni – 365 giorni all'anno – dall'aeroporto Gino Lisa di Foggia e impiegano all'incirca 20 minuti.