Jerash, in Giordania, è la seconda meta più visitata dopo Petra. Questo importante sito archeologico si trova in una pianura circondata da colline ricoperte da boschi. Fu conquistata nel 63 a.C. da Pompeo e divenne romana. Inserita nella Lega della Decapoli, che legava le dieci più grandi città dell'impero, Jerash resta tutt'oggi uno dei siti archeologici romani meglio conservati al mondo.
E pensare che per anni, anzi secoli, rimase nascosta sotto la sabbia. Con i suoi colonnati, le strade lastricate, i teatri, i bagni termali, Jerash testimonia il livello di sviluppo architettonico e urbanistico dei romani nelle province mediorientali dell'impero.
I monumenti da vedere a Jerash
Dobbiamo immaginarci l'antica Jerash come una città dai grandi monumenti decorati in granito e marmo e dalle strade lastricate. Le rovine sono perfettamente conservate, rendendo semplice per il visitatore immaginare com'era vivere qui all'epoca, in parte grazie all'ottimo lavoro di restauro da parte di archeologi da tutto il mondo, in parte grazie alle magistrali tecniche urbanistiche dei romani.
Tra le rovine che si possono visitare ecco le più importanti.
Arco di Adriano
L'arco di Adriano segna l'ingresso della città e fu costruito per la visita dell'imperatore Adriano a Jerash nel 129 d.C.
Arena
L'arena di Jerash era in grado di contenere circa 15mila spettatori in occasione di competizioni sportive o combattimenti tra gladiatori.
Piazza Ovale
La piazza ovale è circondata da un colonnato ionico e al centro ospita due altari e una fontana.
Cardo
Il cardo è fiancheggiato da colonne ancora ben visibili, che ben lasciano immaginare com'era questa strada all'epoca. Sotto al Cardo si sviluppava un complesso sistema di fognature.
Ninfeo
Il ninfeo era una fontana dedicata alle ninfe, riccamente adornata all'epica e realizzata in marmo e gesso con una semi cupola. L'acqua che fuoriusciva dalle teste di leone finiva sulla strada e da lì veniva convogliata nelle fognature.
Cattedrale
Un antico tempio dedicato a Dioniso collocato sul Cardo Massimo fu trasformato nel corso del quarto secolo in una chiesa bizantina oggi chiamata "la cattedrale". In cima ad una scalinata si trova anche il santuario di Santa Maria
Teatro settentrionale
Questo meraviglioso teatro romano, una delle principali attrazioni di Gerasa, si compone di una piazza circondata da un colonnata, dove un tempo si trovava la scalinata che portava all'ingresso. Un tempo veniva usato per assemblee pubbliche, grandi eventi e spettacoli teatrali. Abbandonato a partire dal quinto secolo, alcune delle sue pietre furono usate per costruire altri edifici.
Teatro meridionale
Il teatro meridionale fu costruito tra il 90 e il 92 d.C. e si componeva di una struttura a due piani per il palco (che è ancora utilizzato per manifestazioni ed eventi, grazie ad un'acustica ancora perfetta) e una serie di passaggi nascosti che conducono ai posti.
Museo Archeologico di Jerash
Presso il sito si trova anche un museo archeologico, che ospita reperti della regione circostante dal Neolotico al periodo dei mamelucchi. Al museo si possono ammirare vasi, oggetti di vetro, statue e mosaici.
La storia di Jerash
La storia di Jerash si è costruita sull'incontro tra diversi mondi, la cultura araba e la cultura greco romana. Il nome deriva lontanamente da un antico insediamento arabo, Garshu, che in seguito i romani trasformarono in Jerash. Alla fine del XIX secolo, i contadini arabi che si stabilirono di nuovo qui, modificarono il nome in Jerash.
Jerash fu annessa in periodo romano alla Lega della Decapoli, composta da dieci città stato romane molto potenti e unite da interessi anche commerciali.
Il vicino regno nabateo, di cui faceva parte Petra e che intesseva rapporti commerciali con Jerash, fu annesso nel 106, contribuendo ad incrementare le attività di commercio e di costruzioni a Gerasa. Nel 129 d.C., l'imperatore Adriano fece visita alla città e per l'occasione fu costruito un arco di trionfo. Il massimo splendore fu raggiunto nel terzo secolo, quando Jerash fu riconsciuta come colonia romana.
Con il passare del tempo le rotte commerciali iniziarono a spostarsi e la città si avvio verso un lento decadimento. Nel quinto secolo, con la cristianizzazione della regione, a Jerash furono costruite diverse chiese, anche usando pietre prese da edifici pagani precedenti. Ad aggravare lo stato di abbandono della città contribuì anche un terremoto del 749 d.C, tanto che i crociati al loro arrivo la descrissero come disabitata.
Gerasa fu riscoperta nel 1806 dal viaggiatore tedesco Ulrich Jasper Seetzen, che notò alcune rovine sotto la sabbia. A partire dal 1925 sono stati avviati gli scavi, che continuano anche oggi.