Petra è il più famoso sito archeologico della Giordania ed è il primo luogo che generalmente si desidera vedere quando si arriva in questo paese. Si trova a circa 250 km a sud dalla capitale Amman, in una valle compresa tra il Mar Morto, il Golfo di Aqaba e il Mar Rosso.
Città dalla lunga storia, citata anche nei manoscritti del Qumran, fu capitale nabatea e poi abbandonata intorno all’ottavo secolo, periodo a partire dal quale andò in decadenza.
Fu riscoperta nel 1812 dall’esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt e da allora è diventata nel tempo un sito di grande interesse turistico, Patrimonio Unsco dal 1985, parco nazionale archeologico dal 1993 e una delle sette meraviglie del mondo moderno dal 2007.
Avete voglia di visitarla? Eccovi qualche utile consiglio!
Petra, meraviglia del mondo antico: che cosa vedere
Le tombe di Petra sono scavate all’interno delle pareti rocciose delle montagne, composte da arenaria policroma di formazione antichissima.
Il sito archeologico di Petra ospita oltre 800 monumenti, di cui 500 sono tombe. Ecco i più interessanti.
- Case del Djinn: Queste case, anche dette case dello spirito, sono tre giganteschi monumenti collocati in prossimità dell’ingresso. Forse erano tombe oppure templi per l’adorazione di divinità, dal momento che djin è la radice araba per “genio”.
- Tomba dell’obelisco e Triclinio di Bab As Siq: Monumento funerario con figura antropomorfa al centro, circondata da quattro obelischi che simboleggiano le persone sepolte.
- Siq: Il Siq è lo stretto corridoio tra due pareti di roccia, coronato da un arco nabateo, che funge da accesso alla città. Sulle sue pareti, oltre alle tubazioni per la fornitura d’acqua, si notano anche resti di tombe e sculture.
- Tempio Al Khazneh: Tempio iconico di Petra, anche chiamato “Il Tesoro”, a cui si accede al termine del Siq. Anticamente era il palazzo del Tesoro del faraone, con facciata in stile ellenico.
- Sacra sala: Diagonalmente opposta al Tesoro, si pensa fosse una sala per celebrazioni rituali.
- Strada delle facciate: Al termine del Siq si imbocca una strada con moltissime tombe e abitazioni ai lati. Le strutture ricordano l’architettura assira.
- Altura del sacrificio: Anche nota come “l’altare”, in cima allo jebel Madbah, si trova un’altura spianata dai nabatei, dove venivano compiuti sacrifici. I canali di scolo ai lati servivano a far defluire il sangue degli animali immolati.
- Teatro: Scavato nella roccia dove un tempo c’erano delle tombe. Fu ampliato in epoca romana e danneggiato da un terremoto nel 363.
- Tombe reali: Le più belle di Petra, scavate nello jebel al-Khubtha. Tra queste si segnalano la Tomba dell’urna, la Tomba di Seta, la Tomba Corinzia, la Tomba del Palazzo e la Tomba di Sesto Fiorentino.
- Strada colonnata e porta di Traiano: Si tratta della via centrale di Petra, edificata dopo la conquista romana, per fungere da decumano massimo. La porta di Traiano indicava il passaggio dall’area commerciale all’area religiosa.
- Tempio Grande: Dedicato alle grandi divinità nabatee, fu utilizzato fino al periodo bizantino nonostante i danni causati dai terremoti.
- Qasr- al -Bint: Tempio eretto dai nabatei in onore delle loro divinità, in seguito utilizzato anche dai romani e quindi distrutto. Era il più importante luogo di culto per la città nabatea.
- Tempio dei leoni alati: Tempio in onore della dea della fertilità Atargatis, prende il nome dai leoni che una volta sormontavano i capitelli delle colonne.
- Chiesa di Petra: Edificio di origine nabatea ampliato dai bizantini, con mosaici bizantini all’interno.
- Monastero al-Deir: Sulle colline circostanti si trova un edificio scavato nella roccia e simile al palazzo del Tesoro, anche se più grande. Fu costruito dai nabatei per fungere da tomba di re Odobas I, anche se al suo interno sono state rinvenute anche croci bizantine successive. A questo si deve il nome di monastero.
La storia di Petra
Le prime tracce della città di Petra risalgono al periodo tra il decimo e l’ottavo millennio, anche se la città iniziò a svilupparsi grazie ai nabatei, popolazione araba nomade, intorno al IV secolo a.C. Nel 106 i romani conquistarono la città, nel frattempo divenuta molto prospera, diventando nel 114 la principale base romana per le guerre contro i Parti. Sotto l’impero romano, Petra fu anche capitale di una delle tre parti della Provincia di Palestina.
Nel quinto secolo d.C. fu introdotto a Petra il Cristianesimo sotto l’imperatore Costantino, anche se gli abitanti rimasero per lungo tempo fedeli al proprio culto.
Petra distrutta
I guai per Petra iniziarono nel 363, quando un forte terremoto danneggiò i suoi monumenti. Fonti attestano che la città non riuscì più a riprendersi da questa calamità. La situazione si aggravò nel 551, quando un secondo terremoto mise in ginocchio la città.
Infine, un ultimo terremoto nel 749, fece sì che Petra venisse completamente abbandonata dai suoi abitanti, dopo che da tempo era già caduta nell’oblio.
Petra al giorno d'oggi
Petra fu riscoperta nel 1812 grazie all’esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt, che aveva sentito parlare di una città magnifica nei pressi del Wadi Musa. Affascinato dalla scoperta, parlò della città di Petra nelle sue pubblicazioni facendola conoscere all’Occidente.
I primi veri scavi archeologici ebbero inizio a partire dal 1828 e dal 1830 Petra era già diventata meta di pellegrinaggi e viaggi di artisti, poeti e scrittori.
Oggi Petra si raggiunge a piedi o a cavallo, superando il Siq (immagine qui sotto). Petra è stata inclusa tra le Sette meraviglie del mondo moderno grazie ad un sondaggio effettuato via internet e telefono nel 2007, un fatto che ha contribuito ad aumentare ulteriormente l’afflusso di turisti.
Non vi resta che preparare le valigie!