La geisha è una tradizionale intrattentrice ed artista del Giappone, la cui figura era molto diffusa nel diciottesimo e nel diciannovesimo secolo e che sta ora man mano scomparendo. Le geishe sono donne particolarmente versate nella musica, nel canto e nella danza. L'apprendista geisha viene chiamata maiko. La maiko originaria del quartiere di Gion (il "quartiere delle geishe" di Kyoto) viene spesso chiamata anche geiko. Il film del 2005 Memorie di una geisha, a sua volta tratto dall'omonimo romanzo di Arthur Golden, ha contribuito a rendere popolare questa figura in Occidente, spesso in maniera stereotipata.
L'immagine che normalmente si ha della geisha è quella di una donna dalla pelle bianchissima, con i capelli neri raccolti in elaborate acconciature e sgargianti kimono. In realtà, questo tipo di abbigliamento, più che della geisha, è quello proprio della maiko.
La storia
Le prime geishe vere e proprie comparvero intorno al 1600, quando cortigiane dedite all'intrattenimento dei nobili cominciarono a partecipare alle feste dell'alta società. Spesso anche uomini venivano chiamati a svolgere questo ruolo. Quando nel 1617 la prostituzione divenne legale in Giappone, bordelli e case di piacere cominciarono a diffondersi nelle principali città e la figura di geisha e di prostituta incominciò a confondersi. Nel diciannovesimo secolo furono emanate precise leggi che vietavano alle geishe di esercitare la prostituzione e nelle città più importanti, specialmente Tokyo e Kyoto, furono destinati alcuni quartieri alle case da tè e alle case delle geishe.
Tradizione vuole che per diventare una geisha, la preparazione iniziasse da bambine. Solitamente, le ragazzine che decidevano di diventare geishe erano figlie di altrettante geishe. Non appena arrivate nella okiya, la "casa delle geishe", le bambine imparavano le attività domestiche (spesso anche molto impegnative). In seguito si imparavano le attività di intrattenimento, quali suonare lo shamisen e ilshakuhachi (un flauto di bambù), eseguire la danza tradizionale, cantare e servire correttamente tè e sakè.
Superato un esame di danza, si accedeva al secondo livello di apprendistato: assistite dalle apprendiste più grandi, si imparava la complessa scelta e tecnica per indossare il kimono e come intrattenere i clienti. Si assisteva ai banchetti dove le sorelle più grandi servivano, senza partecipare attivamente, ma indossando trucco appariscente e abbigliamento sgargiante. Il terzo livello di apprendistato era infine quello delle maiko. In queta fase, l'aspirante geisha seguiva la propria onee-san (la "sorella maggiore") in tutti i suoi impegni, imparando in particolare l'arte della conversazione. La maiko a questo punto poteva scegliersi un nome d'arte per esercitare la sua attività di geisha.
Dopo un periodo massimo di cinque anni, la maiko diventava finalmente geisha, un titolo che manteneva fino al suo ritiro. La geisha poteva quindi incominciare a restituire il debito contratto con la okiya, la quale, durante l'apprendistato, copriva tutte le spese dell'allieva. Ad oggi, le geishe tradizionali giapponesi seguono all'incirca lo stesso processo di formazione sancito nel kenban, una sorta di albo professionale, che le obbliga a seguire precise regole in fatto di abbigliamento e stile di vita.
Il quartiere Gion a Kyoto
Il quartiere a Gion si trova a Kyoto, l'antica capitale imperiale del Giappone. Tradizionalmente era uno dei più esclusivi quartieri di geishe, comunemente detti hanamachi, di tutto il paese. Nel suo interno si distinguono due aree, il Gion Kobu e il Gion Higashi, con molte delle architetture antiche che hanno fatto sì che questa zona della città fosse tutelata dal governo giapponese. La figura della geisha sta oggi lentamente scomparendo, ma il quartiere di Gion, dove pare che il tempo si sia fermato, continua ad esercitare un grande fascino sui visitatori.
A Gion, completamente restaurato per mantenere intatta la sua bellezza, si trovano ancora le dimore tradizionali giapponesi e le famose case da tè, dove un tempo uomini d'affari e samurai si facevano intrattenere dalle geishe. Qui, oltre a servire il tè, le geishe si esibivano in danze e canti tradizionali e si mettevano a disposizione per conversazioni piacevoli e colte. Le geishe di Kyoto sono dette geiko, che nel dialetto locale significa "donna d'arte". Ancora oggi, le geiko di Gion Kobu si esibiscono nella danza tipica ad aprile. Questa manifestazione, molto amata dai turisti, è chiamata Miyako Odori, o "danza dei ciliegi in fiore".