Se state per partire per un viaggio in India preparatevi all’incontro con un mondo a parte. Questo paese affascinante, dove convivono oltre un miliardo e trecento milioni di abitanti, è il secondo più popolato al mondo e raccoglie un caleidoscopio di paesaggi, etnie, culture e religioni molto diverse tra loro.
Per questo viaggiare in Indiaè molto più che una vacanza: è un’esperienza che cambia la vita. Dalle montagne dell’Himalaya fino alle alle favolose spiagge del Kerala affacciate sull’Oceano Indiano, da città all’avanguardia come Nuova Delhi ai villaggi rurali, dove la popolazione vive ancora come centinaia di anni fa: un tour dell’India non può lasciare indifferente nemmeno il più scettico dei viaggiatori.
Chi la visita per la prima volta solitamente intraprende l’itinerario del Triangolo d’Oro, che abbraccia la capitale Delhi, Agra, con il Taj Mahal, il monumento simbolo per eccellenza dell’India, e Jaipur, la città rosa nel deserto. Ma in India i percorsi da scoprire sono tanti: il Rajasthan, la terra dei maragià con i suoi palazzi principeschi, dove ogni città si distingue per il colore dei suoi edifici. Oltre a Jaipur, c’è Jodhpur, la città blu e Jaisalmer la città dorata.
Spostandosi nell’India del Sud ecco invece le caratteristiche backwaters, aree paludose circondate da verdi palme, da percorrere a bordo di una houseboat locale. La vita è in India è intrisa da un profondo senso del sacro: basterà recarsi nella città di Varanasi e vedere gli indiani bagnarsi nelle acque del Gange per comprenderlo. E poi ancora, abbandonatevi ai segreti dell’Ayurveda e dello Yoga, discipline molto più complesse di quello che siamo abituati a pensare noi occidentali, e lasciatevi incantare dai profumi di spezie nelle strade dei mercati. L’India è tutto questo e molto altro ancora: ogni viaggiatore ha la sua India da scoprire.
Tutto quello che devi sapere per il tuo viaggio in India:
Che cosa vedere in India: Il Triangolo d’Oro
Il Triangolo d’Oro (Delhi, Agra, Jaipur), tour dell’India del nord, è l’itinerario classico di chi visita l’India per la prima volta. All’arrivo si rimane sbalorditi dai contrasti della capitale Delhi, suddivisa in Old Delhi e New Delhi, centro politico e amministrativo dell’India. Da una parte c’è l’area nuova, caratterizzata da edifici moderni, università dove si studiano e si progettano le tecnologie più all’avanguardia, e dall’affolatissimo mercato di Chandni Chowk. La Città Vecchia si distingue invece per gli imponenti edifici del passato, risalenti al periodo Moghul: tra questi svetta la sontuosa moschea Jama Masjid e il Forte rosso in arenaria rossa, la Tomba di Humayun e il minareto di Qutab Minar.
La seconda tappa dell’itinerario classico è Jaipur, la capitale dello stato del Rajasthan, nota come la città rosa del deserto. Famosa per i suoi palazzi principeschi (basti pensare all’incantevole Palazzo dei Venti o Hawa Mantal o al Palazzo della Città), Jaipur affascina anche per il Forte di Amber, un'antica fortezza arroccata su un’altura, che è possibile raggiungere a bordo di un elefante.
Infine, ecco Agra, la terza destinazione del Triangolo d’Oro, la città del Taj Mahal, da raggiungere facendo sosta a Fatehpur Sikri, la cittadella abbandonata dell’imperatore Mughal Akbar. L’enorme mausoleo del Taj Mahal, fatto costruire dall’imperatore Moghul Shah Jahan in onore della moglie Mumtaz Mahal, è diventato l’emblema dell’India stessa e uno dei monumenti più fotografati, inserito tra le sette meraviglie del mondo. Da vedere ad Agra c’è anche il Forte rosso, patrimonio Unesco che deve il suo nome al colore dell’arenaria utilizzato per costruirlo.
Che cosa vedere in India: Il Rajasthan
Il Rajasthan è molto probabilmente lo stato più affascinante dell’India. Con i suoi palazzi maestosi, è conosciuto anche come il “Paese dei re”, la terra dei maragià che vanta secoli di storia. Qui si trovano antiche fortezze, i caratteristici haveli, dimore tradizionali dalle facciate riccamente decorate, parchi nazionali per vivere l’esperienza del safari e il grande deserto indiano. La città più importante del Rajasthan è Jaipur, detta “città rosa” per il colore dei suoi edifici, che affascina il visitatore con l’Hawa Mahal, il Palazzo dei Venti, un edificio spettacolare con un fitto reticolo di finestre e guglie.
Jaisalmer è invece la città dorata per le sue architetture in arenaria gialla, che la fanno risaltare nel deserto del Thar. Si visita per ammirare i suoi antichi haveli, per il forte dorato e per il lago Gadisar, circondato da templi, un tempo riserva idrica della città. Jodhpur è invece la città blu, protetta da un lungo muro di pietra. Qui si visita il Forte Meherangarh risalente al 1459, e il Jaswant Thanda, un monumento in marmo bianco in onore dei sovrani del XIX sec.
Udaipur è invece famosa per il lago Pichola, dominato da ghat, templi e giardini che fanno di questo luogo un angolo magico all’interno della città, reso ancora più suggestivo dalla presenza di due grandi palazzi, il Jag Mahal e il Jag Niwas. Infine, meritano una visita anche Bikaner e Mandawa, due città famose per i loro haveli e architetture storiche. Nei pressi di Bikaner si trova anche il Forte di Jungarh, risalente al 1588, celebre per le sue elaborate incisioni su pietra.
Che cosa vedere in India: Kerala e backwaters
Verdi palme e profumo di spezie: benvenuti nel Kerala, stato pianeggiante dell’India sud-occidentale, affacciato sull’Oceano Indiano. La sua principale attrazione sono le backwaters, un sistema di lagune e rigogliose foreste pluviali solcate dalle tradizionali “houseboats”, i battelli fluviali. L’itinerario del Kerala parte solitamente da Cochin, o Kochi, sede dell’aeroporto, rinomato per il suo forte, per il Palazzo Mattancherry, per la sinagoga ebraica e per la chiesa di San Francesco, la prima chiesa europea costruita in India. A Cochin si osservano anche le reti da pesca cinesi utilizzate dagli abitanti: è questo l’unico luogo al di fuori della Cina dove vengono ancora impiegate per la pesca tradizionale.
Altra località famosa è Munnar, un tempo luogo di villeggiatura per gli inglesi, tappezzata da verdi piantagioni da tè. A Periyar si può invece far visita alle coltivazioni di spezie, altra eccellenza del luogo, e al lago Periyar, da attraversare in barca cercando di avvistare la fauna selvatica. Affacciata sulle backwaters, ecco invece Alleppey, nota come la Venezia dell’Est, perchè attraversata da pittoreschi canali e piccoli fiumi da percorrere a bordo di battelli.
Altre città da includere in un viaggio in Kerala sono Kovalam, che vanta alcune delle più belle spiagge dell’India, e Trivandrum, la capitale dello stato del Kerala, caratterizzata da ampi viali alberati. Il Kerala è la terra dell’Ayurveda e molti resort offrono trattamenti benessere secondo la tradizione. Questa disciplina, che affonda le sue radici negli antichi Veda, i testi sacri dei popoli ariani, afferma che il benessere è dato dall’ordine dell’universo e qualsiasi forma di disagio è causata dall’allontanamento da quest’ultimo. Lo scopo dei trattamenti ayurvedici è il ripristino degli equilibri del corpo e della psiche: un’esperienza che non solo permette di conoscere dall’interno una cultura lontana, ma che ha concreti effetti rigeneranti.
Che cosa vedere in India: Varanasi e il Gange
Non si può dire di aver davvero conosciuto l’India senza aver visto il suo simbolo sacro per eccellenza, ovvero il Gange, nella città più sacra di tutte per gli induisti, ovvero Varanasi. A Varanasi ci si perde tra i ghat, scalinate che terminano nel fiume, e un labirinto di strade strette, lasciandosi travolgere dalla forte carica mistica di questo luogo. Ogni induista, almeno una volta nella vita, deve recarsi qui e immergersi nelle acque del sacro fiume.
Ogni mattina all’alba, iniziano le abluzioni nel Gange da parte dei fedeli: il modo migliore per osservarli è a bordo di una barca locale, accompagnati da una persona del posto. Nel fiume Gange vengono inoltre disperse le ceneri degli induisti defunti con una particolare cerimonia di cremazione, che prevede che, la sera, i bramini danzino con sculture di luce.
Un viaggio in India che passi per Varanasi può essere completato con un’estensione ai misteriosi templi erotici di Khajuraho, nello stato del Madhya Pradesh. Le pareti di questi antichi templi sono decorate con raffigurazioni erotiche il cui significato è ancora incerto. Siccome all’interno i templi sono decorati con immagini di divinità, una possibile interpretazione è che fossero un invito al visitatore ad abbandonare le proprie pulsioni prima di accedere al luogo sacro. La forma a punta di questi templi richiama quella delle vette himalayane.
Che cosa vedere in India: Le spiagge di Goa
Forse non tutti sanno che oltre ad antichi templi e palazzi principeschi, l’India si può visitare anche per le sue bellissime spiagge. Il piccolo stato di Goa si trova sulla costa occidentale dell’India, affacciato sul Mar Arabico. Grazie al clima caldo e umido per buona parte dell’anno, le località balneari di Goa costituscono spesso un’ottima estensione all’insegna del relax dopo un itinerario nel Rajasthan, nel Kerala o nel Triangolo d’Oro.
Le spiagge più famose di Goa sono Arambol e Morjim, fino a qualche decennio fa quasi interamente incontaminate, oppure Candolim, Baga, Palolem e Colva Beach. Con la loro sabbia bianca e il mare turchese, queste località non hanno davvero nulla da invidiare alle più famose spiagge caraibiche.
Ma Goa è anche un paradiso di biodiversità, grazie alla ricchissima flora e fauna, con lussureggianti foreste che coprono le pendici dei monti Ghat occidentali, attraversate in volo dal Gaur, un volatile che è anche il simbolo di questo stato. A Goa si trovano anche molte testimonianze della passata dominazione portoghese, riscontrabile soprattutto nelle architetture, dal tipico stile europeo. Tra gli anni Sessanta e Settanta, Goa fu anche un importante centro del movimenti hippy, tanto da dar vita persino ad un genere musicale, la Goa Trance.
Che cosa vedere in India: I templi del Tamil Nadu
Il Tamil Nadu è uno stato dell’India del sud, confinante con il Kerala, caratterizzato da una storia e una cultura antichissime, abitato sin dalla preistoria dall’etnia Tamil (il tamil è ancora oggi la lingua ufficiale di questo stato). Il vostro viaggio partirà probabilmente dalla gigantesca città di Chennai, ottimo punto di partenza per esplorare i molti templi di questa terra. C’è Kanchipuram, nota come “città dei mille templi”, c’è Mahabalipuram, con i templi sulla spiaggia, o Pondicherry, ultimo avamposto della dominazione francese in India.
A Pondicherry si passeggia lungo uno dei lungomari più suggestivi dell’India meridionale e si visita l’Ashram di Aurobindo. Non stupitevi se sentite parlare francese per le strade e se vi sembra che le donne indossino abiti occidentali. A Tanjore si trova invece il Tempio di Brihadishwara dedicato a Lord Shiva e la gigantesca statua di Nandi, ma la città è anche un importante centro di lavorazione di bronzi, argenti e produzione di seta.
Proseguendo verso Madurai, ci si può divertire a rintracciare nella distribuzione delle strade la planimetria a forma di loto. Oppure si può ammirare il Tempio Meenakshi, un importantissimo luogo di pellegrinaggio indù, riconoscibile per i suoi alti gopuramdecorati con raffigurazioni di animali e figure sacre. Per concludere il vostro tour, ci si può fermare a Periyar, per un soggiorno nella natura, in luogo verde al di là del confine con il Kerala, dove abbondano i percorsi di trekking.
Che cosa vedere in India: Sikkim e Darjeeling
Non tutti i viaggiatori che scelgono di visitare l’India arrivano ad esplorare il Sikkim e il Darjeeling. Questi territori, arroccati sulle pendici dell’Himalaya, coperti da piantagioni di tè, tra Nepal, Bhutan e Tibet, portano il viaggiatore a stretto contatto con l’India rurale dei piccoli centri collinari, dove il tempo sembra non essere mai trascorso. Ci si arriva in volo da Delhi o Calcutta, magari atterrando all’aeroporto di Bagdogra.
Il modo migliore per scoprire i segreti della cultura del tè nel Darjeeling è alloggiare presso le abitazioni della gente del posto.
Saranno probabilmente i vostri stessi ospiti ad accompagnarvi alla scoperta delle piantagioni di tè in cui lavorano. Un’esperienza da non perdere è quella del toy train, il treno del Darjeeling soprannominato “trenino giocattolo”, una delle strutture ferroviare più antiche ancora in uso in India, riconosciuto come patrimonio Unesco e fonte di ispirazione per il film Il treno per il Darjeeling diretto da Wes Anderson del 2007.
Se siete appassionati di trekking, non perdetevi le escursioni nel Parco nazionale Singalila, da cui si ammirano i panorami spettacolari dell’Himalaya, perdendosi in una fitta vegetazione di magnolie, querce e bambù. Dal paesino di Rimbhick partono invece i percorsi di trekking in salita, attraversando piccoli insediamenti, e salendo in quota fino a Phalut, da cui si ammirano i profili dell’Everest, del Makalu e del Kachenjunga. I più temerari potranno salire fino a Pelling e Gangtok, i centri principali di questa regione, abitate da popolazioni di etnia tibetana e ricche di affascinanti monasteri.
Che cosa vedere in India: Ladakh e Kashmir, il piccolo Tibet
Se il Sikkim e il Darjeeling permettono di entrare in contatto con la popolazione rurale dedita alla coltivazione del tè, un viaggio nel Ladakh e nel Kashmir, il “Piccolo Tibet” dell’India, consente di conoscere davvero l’etnia tibetana che qui vive in una piccola enclave, incorniciata dalle vette dell’Himalaya. Questa regione dell’India settentrionale è perfetta per trekking, ciclismo, rafting e offre la possibilità di ammirare la fauna selvatica. L’itinerario parte generalmente da Leh, dove si ha la possibilità di acclimatarsi prima di partire per il trekking tra le vette più alte al mondo.
Leh, il centro principale della regione, è ricco di monasteri, tra cui l’Hemis e il Thiksey, quest’ultimo situato su una collina che regala panorami spettacolari sulle valli sottostanti. Da Leh partono i percorsi da trekking sulle montagne, che attraversano paesaggi indimenticabili, conducono al meraviglioso lago Tsokar, alla valle di Tisaling, agli insediamenti nomadi di Korzok Phu e al monastero di Korzok. Scendendo fino a Dharamsala nel distretto di Kangra nell’Himachal Pardesh, si visita il Monastero del Dalai Lama.
Un altro centro importante della regione è la città di Manali, dove è possibile effettuare visite culturali: il tempio Hadimba, il castello di Nagar, le terme di Vashist e The Mall Road sono tutti punti di interesse per i turisti che si avventurano in queste località remote.
Durante il vostro tour dimenticate connessione Wi-Fi, servizi e comfort dello stile di vita occidentale: è un viaggio che fa riscoprire il contatto più autentico con la natura, dove si dorme in tenda nei campeggi, si visitano monasteri silenziosi e si indossano solo abiti comodi.
Che cosa vedere in India: Le tribù dell’Orissa
L’Orissa, stato federato dell’India orientale, è uno degli stati meno sviluppati dell’India, ma è anche quello che consente un’esperienza culturale unica: l’incontro con le tribù locali, che non hanno conosciuto lo sviluppo della società moderna e che vivono secondo uno stile di vita primitivo. Caratteristico è l’abbigliamento di queste popolazioni e gli ornamenti corporali, mentre la vita di ciascuna persona è scandita da credenze ancestrali e rituali in onore delle divinità.
Il miglior modo per entrare in contatto con le tribù dell’Orissa è viaggiare con una guida locale. L’itinerario parte solitamente da Bhubaneswar, la città principale, per poi partire alla volta di centri quali Baliguda, Rayagada, Belghar, Jeypore dove, addentrandosi nelle foreste al di fuori delle città, ci si imbatte nei villaggi delle tribù Kutia Kondh, Dongria Kondh, Ankadeli e Lamtaput, solo per citarne alcune.
Nella zona di Taptapani si può visitare Chandargiri, la città dei rifugiati tibetani e il monastero Padmasambhava Maha virana, inaugurato dal Dalai Lama. A Puri si può fare tappa al lago Chilka, habitat di fenicotteri e punto di passaggio per uccelli migratori dalla Siberia e dall’Himalaya. Nei dintorni di Puri si trova anche il tempio del sole di Konark, risalente al tredicesimo secolo, noto anche come “pagoda nera”. Un viaggio impegnativo, non per il turista comune, ma sicuramente un’esperienza che cambia le prospettive.
L’India in treno
Uno dei modi più suggestivi e romantici di visitare l’India è a bordo di un treno. I comfort offerti dalle cabine di lusso di questi convogli permettono di vedere paesaggi naturali e vita locale sfilare dal finestrino, senza rinunciare al relax e alla comodità. Con il Palace on Wheels, partendo e tornando a Nuova Delhi, si attraversa ad esempio il Rajasthan, la terra dei maragià. Gli eleganti interni di questo treno sono un omaggio agli sfarzi di un’epoca regale ormai trascorsa, con ciascun vagone ispirato allo stile di un diverso stato dell’India.
Il Deccan Odyssey è un altro fiore all’occhiello del turismo ferroviario indiano, con 21 vagoni luxury, ciascuno arredato secondo una diversa epoca e ispirati al gusto dei maragià. Nei ristoranti luxury si assaggiano piatti esotici di diverse cucine, a disposizione dei viaggiatori anche un vagone spa e un salotto relax. Si parte da Mumbai o da Delhi con diversi itinerari disponibili.
Per chi è disposto a rinunciare al lusso, si può viaggiare in maniera più spartana a bordo di antichi treni a vapore, ad esempio attraversando l’India del sud e facendo tappa per visitare i templi del Tamil Nadu.Viaggiare in treno in India è un viaggio nel viaggio, riscoprendo un mezzo di trasporto che spesso è divenuto obsoleto nella società occidentale, ma che rimane un elemento distintivo forte per la cultura indiana.
I safari nei parchi nazionali
Non esiste solo l’Africa per i safari, anche in India abbondano i parchi nazionali dove è possibile effettuare questo genere di esperienza. Sul territorio indiano si contano oltre 160 parchi nazionali e aree protette, molti ancora in via di istituzione, al fine di tutelare le specie a rischio. Negli anni Settanta ha preso avvio il Progetto tigre, un’iniziativa volta alla salvaguardia degli habitat naturali di questo animale. In Rajasthan si trova il Parco nazionale di Ranthambore che ospita le famose tigri del Bengala, ma anche il leopardo indiano, l’orso labiato, la iena striata e il tasso del miele.
Il parco nazionale di Jim Corbett, il più antico dell’India, deve il suo nome a un ex cacciatore e ambientalista britannico e si trova nell’Uttarakhand. Anch’esso riserva delle tigri, ospita anche elefanti e leopardi indiani. Il parco nazionale di Jim Corbett fa parte del Progetto Tigre e, grazie all’abbondante umidità, appare come una vera e propria giungla, con alberi di tek e sal, bambù e acacie.
Nel Kerala si visita invece il Parco nazionale di Periyar, anch’esso abitato dalle tigri, mentre, sempre nell’Uttarkhand si trova il Parco nazionale della Valle dei Fiori, patrimonio Unesco, rinomato per i suoi prati ricoperti di fiori selvatici e animali rari quali orso dal collare e leopardo delle nevi. In Orissa si può esplorare invece il Parco nazionale di Similpal, ricco di alberi di cotone rossi e popolato da tigri del Bengala, elefanti, gaur e bisonti indiani. Elefante asiatico e gaur sono specie diffuse anche al Parco nazionale di Bandipur, area protetta del Karnataka nei pressi di Mysore.
Viaggio in India: quando andare e che cosa mettere in valigia
Data la vastità dell’India, quando si visita questo paese si può passare dal freddo dell’Himalaya al clima caldo delle spiagge del sud. Si può tuttavia affermare che l’india ha tre stagioni: una calda da febbraio a maggio, la stagione delle piogge e dei monsoni da maggio a ottobre, e infine la stagione fresca e mite da ottobre a febbraio. Il clima cambia in relazione alla regione scelta, ma in generale il periodo migliore per visitare l’India va da ottobre a marzo, da aprile a novembre nel nord-ovest e nell’Himalaya.
L’estate indiana, con punte fino a 40° ed un tasso di umidità elevatissimo, inzia intorno ad aprile e rende gli spostamenti e le visite estremamente faticosi, senza contare l’arrivo dei monsoni a giugno, dunque questo periodo è sconsigliato per un viaggio in India. Nelle zone himalayane e nel nord, caratterizzate da inverni freddi e nevosi, l’estate, dalle temperature fresche, è preferibile per il trekking.
Che cosa mettere in valigia per il vostro viaggio in India? Visti i cambiamenti in termini di clima passando da una regione all’altra, occorre portare con sè abiti leggeri, meglio se in cotone, ma anche felpe e giacche a vento. Si consiglia di portare scarpe comode, dato che la maggior parte degli itinerari in India presenta una tabella di marcia piuttosto ricca. Si consiglia di portare un foulard, per coprirsi prima di entrare nei luoghi sacri o per ripararsi dalla polvere durante i tragitti in autobus o in auto: non è infrequente che parecchia sabbia si sollevi dalle strade.
Si consiglia di evitare pantaloncini corti, soprattutto per le donne. Da non dimenticare il repellente per zanzare e l’adattatore (in India la corrente è di 220/230 volt con differenze da stato a stato). Portate con voi dei farmaci di base, oltre a garze, disinfettanti e cerotti, creme solari ad alta protezione e medicinali contro i disturbi intestinali. Mettete in valigia anche lucchetti, in quanto gli armadietti per zaini e borse in hotel e luoghi pubblici spesso non sono sicuri. Infine, non dimenticate la macchina fotografica per immortalare le bellezze di questo paese, una torcia elettrica contro i blackout e una fotocopia del passaporto in caso doveste smarrirlo.
La cucina indiana
La cucina dell’India, così come la sua cultura e la geografia, è molto variegata. In tutto il paese è comune l’ampio uso di spezie e latticini, ma se ad esempio a nord prevale l’uso di carne, spostandosi a sud si prediligono verdure un gusto più piccante. Molto usato in tutta la nazione è il curry, qui chiamato masala, preparato mescolando diverse spezie secondo diverse varianti. Sulla vostra tavola non mancherà poi il chutney, una salsa dolciastra e piccante, a base di frutta, ortaggi e spezie, che viene utilizzata come condimento alla carne, al riso o alle verdure.
I piatti piccanti vengono solitamente accompagnati da un’insalata detta raita, con verdure tritate e yogurt. Il pane assomiglia ad una piadina ed è preparato in varie modalità, con lievito (naan) oppure senza (chapati). Il roti è un tipo di pane molto diffuso, non lievitato, di forma rotonda, cotto in forno tandoor, da consumare da solo o con olio.
Lungo le coste è rinomata la cucina di pesce: da assaggiare ilprawn biryani, a base di riso, curry e gamberi. Il pollo tandoori è un’altra specialità dell’India, un piatto che prende il nome dal forno in argilla in cui è cotto. A sud è diffuso il biryani, a base di rismo basmati e carne, oltre alle foglie di banano per accompagnare il piatto principale ed esaltarne il sapore. Popolarissimo in India è infine il lassi, una bevanda a base di spezie e yogurt in versione sia dolce che salata.
Le tradizioni dell’India
L’India è la terra dei guru, degli yogi, delle molteplici divinità e discipline millenarie: scoprirle e approfondirle tutte in un solo viaggio è impossibile, ma partecipare anche ad una sola celebrazione, ad esempio, è un’esperienza che non si può dimenticare. A marzo (la data precisa cambia ogni anno) si celebra l’Holi festival, la festa dei colori e dell’amore, in diverse varianti a seconda della regione.
Durante questa festività è comune il lancio dei colori, ovvero di polveri variopinte con cui gli indiani, scesi nelle strade e dimentichi di qualsiasi divisione di classe, si cospargono per prendere parte a balli e danze.Dove vedere l’Holi festival? A Jaipur, a Udaipur, Delhi e, con alcune varianti, nei villaggi vicino a Mathura e Anandpur Sahib.
Il Kumbh Mela è invece una celebrazione che si svolge in differenti luoghi e in differenti date tenendo conto della posizione di Sole, Luna e Giove. Consiste in un pellegrinaggio finalizzato all’immersione nel fiume sacro. La celebrazione completa (il Purna Kumbh Mela) si svolge ogni tre anni, a rotazione a Prayag, Allahabad, Haridwar e Nashik. Il momento più intenso di questa festa è l’abluzione dei pellegrini nel sacro fiume Gange.
L’Hemis Festival è invece una festività diffusa nell’Himalaya e celebrata presso il monastero buddista di Hemis. Questa festa di due giorni viene celebrata il decimo giorno del mese lunare tibetano per onorare la ricorrenza della nascita di Padmasambhava, il fondatore del buddismo tibetano. Durante l’Hemis festival si possono vedere gli abitanti locali vestiti in abiti tradizionali, mentre i Lama si esibiscono nella danza mascherata.
Il festival di Diwali, o festa della luce, è celebrato in tutta l’India da buddisti, giainisti, indù e Sikh. La celebrazione del Diwali è scandita da vari riti: il bagno purificatore prima dell’alba, il massaggio con oli profumati, gli abiti tradizionali da indossare la sera, quando le case si illuminano di candele e luci variopinte e si presentano offerte agli dei. La data cambia ogni anno e in base alla zona, per questo prima di partire occorre informarsi bene, anche se di solito avviene in autunno, tra ottobre e novembre.
Oltre ai festival tradizionali, in India si festeggia anche l’anniversario della nascita del Mahatma Gandhi il 2 ottobre e il Giorno dell’Indipendenza il 15 agosto. Durante un viaggio in India è interessante anche entrare in contatto con le due grandi discipline dello Yoga e dell’Ayurveda. La pratica dello Yoga affonda le sue radici nelle pratiche ascetiche delle religioni indiane e si basa su una serie di attività finalizzate alla meditazione e al rilassamento che spesso nulla hanno a che vedere con quanto insegnato in Occidente. L’Ayurveda è invece la medicina tradizionale indiana, diffusa soprattutto nel sud dell’India.
India: come arrivarci, i documenti necessari e quanto è sicuro
Tutte le info sull'India
Capitale: Nuova Delhi
Lingua: Hindi e inglese, oltre ad altri idiomi locali
Religione: Induismo, Islam, Cristianesimo, Sikhismo, Giainismo, Buddismo. Zoaroastrimo e altre religioni minori
Valuta: Rupia indiana
Fuso orario: UTC +5.30 ore (+4,30 ore dall’Italia, +3,30 quando in Italia vige l’ora legale)
Corrente elettrica: Tensione 230 V, Frequenza 50 Hz. (La tensione varia da stato a stato, in alcune zone c’è distribuzione di corrente continua).
Come telefonare: Il prefisso telefonico è +91. I cellulari italiani funzionano solo nelle città principali, quindi si consiglia di acquistare una scheda sul posto.
Come arrivarci
Come arrivare in India? Dall’Italia ci si arriva in aereo. Lufthansa effettua voli da Milano Malpensa a Delhi con scalo a Francoforte o Monaco, o da Roma Fiumicino a Delhi con scalo a Monaco. Qatar parte da Milano Malpensa o Roma Fiumicino e arriva a Delhi con scalo a Doha. Con Austrian si vola da Roma Fiumicino a Delhi passando per Vienna.
Anche con Air Berlin si vola da Roma Fiumicino e Milano Malpensa a Nuova Delhi con due scali. Stessa tratta anche con Alitalia, con uno scalo ad Abu Dhabi. Oltre a Nuova Delhi, i principali voli internazionali atterrano a Bombay, Calcutta e Chennai. Le linee aeree interne sono abbastanza diffuse e sviluppate, in particolare la Indian Airlines, la compagnia di bandiera indiana, che permette collegamenti tra le città interne.
Documenti per viaggiare in India
Per viaggiare in India è necessario il passaporto con validità residua di almeno sei mesi all’arrivo. Per eventuali modifiche alla validità residua richiesta è possibile informasi presso l’Ambasciata dell’India a Roma o il Consolato generale dell’India a Milano. È necessario essere in possesso di visto di ingresso per soggiorni di breve periodo (massimo 60 giorni) e si può fare richiesta di visto anche online tramite l’eVisa. Una volta effettuato il pagamento online, si riceve una mail di autorizzazione al viaggio, mentre il visto vero e proprio viene consegnato all’arrivo in uno degli aeroporti previsti presentando l’autorizzazione.
Nel caso di voli diretti in Bhutan, Nepal, Maldive o altre destinazioni che facciano scalo in India, si consiglia di procurarsi anche un visto di transito per l’India, in mancanza del quale non è possibile lasciare la zona aeroportuale in caso di cancellazioni e ritardi.
Per richiedere il visto, è necessario che il proprio passaporto abbia validità residua di sei mesi e almeno due pagine bianche. All’arrivo occorre anche dimostrare di essere in possesso dei documenti e dei biglietti per il ritorno. Chi ha necessità di restare in India per oltre 60 giorni, può ottenere il rilascio del visto solo da uffici consolari e diplomatici dell’India in Italia. Il modulo per la richiesta deve essere compilato online.
Salute e sicurezza
In India sono presenti malaria, dengue, chukunguya, AIDS e malattie trasmesse tramite puntura di insetto, soprattutto nella stagione dei monsoni. Diffuse anche le gastroenteriti. Prima di partire, si consiglia dunque di stipulare un’assicurazione sanitaria per spese mediche e rimpatrio aereo o trasferimento in altro stato in caso di emergenza. Non ci sono vaccinazioni obbligatorie, ma prima di partire è opportuno consultarsi con l’Asl competente per profilassi o vaccini.
Si raccomanda inoltre di consumare solo cibi ben cotti o confezionati, evitando cibo crudo, oltre a bere solo acqua in bottiglia senza aggiunta di ghiaccio. Per quanto riguarda lo stato generale di sicurezza nel paese si suggerisce di consultare il sito della Farnesina prima di partire.
La stagione dei monsoni, in generale da maggio a settembre, può proviocare precipitazioni violente che causano vittime e caos nella viabilità. In generale è meglio evitare eventuali manifestazioni politiche e rispettare i costumi locali quando si accede ai luoghi sacri o alle celebrazioni, usando un abbigliamento sobrio ed adeguato. Le effusioni in pubblico non sono comuni nè viste di buon occhio dalla popolazione locale.
Indirizzi utili per il tuo viaggio in India
Ambasciata d'Italia a New Delhi
50-E Chandra Gupta Marg
New Delhi - Chanakyapuri
New Delhi 110021
Tel. 0091-11-26114355. - Fax . 0091-11-26873889 Cellulare emergenze: +919810158737
E-mail: ambasciata.newdelhi@esteri.it
Consolato generale d’Italia a Mumbai
Kanchanjunga Building - 1st Floor
72, G. Deshmukh Road 400026
(Former Pedder Road)
Tel.: 022-23804071/73/022-23811941/42
Fax: 022- 23874074
Cellulare di Servizio: 09820154078
Mumbai 400 026
E-mail: consulgeneral.mumbai@esteri.it
consolare.mumbai@esteri.it
Consolato generale d’Italia a Calcutta
(competente per il Nepal in materia consolare):
5G Rev. Lalbehari Shah Sarani
(Formerly New Road)
Alipore - Kolkata 700027
Tel. 0091-33-24792414/26. - Fax 0091-33-24793892
e-mail : consolatogenerale.calcutta@esteri.it
Cellulare di emergenza: 0091 9831212216