L’hanno cantata e celebrata tutti: da chi sulle sponde del Tevere c’è nato ai poeti (ma non solo) dalle origini remote. Eppure, basta prendere una citazione di Ovidio, tra i più celebri dell’antichità, per evitare di correre il rischio di soffocare tanta bellezza in parole piene di retorica ma povere di contenuto: "Che cosa c’è, migliore di Roma?". Domanda chiara, risposta ancora da formulare. Esiste? Forse, no.
Perché Roma è semplice Roma. Capitale di una ricchezza - che non si compra, ma si assapora con gli occhi e si vive con il cuore - importante quanti gli anni che porta. Mai troppi, per farla sfiorire. Storia e mito che si incrociano continuamente, in un mix che mette i brividi.
Una passeggiata al Colosseo, una monetina lanciata a Fontana di Trevi e poi un caffè a Piazza Navona. Tutto qui? Non proprio. Ogni angolo della Città Eterna nasconde luoghi in cui perdersi e conoscere un po’ di quel passato che ha lasciato tracce dal valore inestimabile. Anche i posti più nascosti, quelli spesso lontani dagli occhi dei turisti e poco noti anche a chi ci abita, non possono lasciare indifferenti. Ne abbiamo selezionati cinque, tanto belli quanto sconosciuti. Eccoli di seguito:
- La Casina delle Civette
- Il quartiere Coppedè
- L’orologio ad acqua al Pincio
- Piazza di Pietra
- La piccola Londra
La Casina delle Civette
Nel cuore di Villa Torlonia, la Casina delle Civette ha rappresentato la dimora del solitario Giovanni Torlonia junior fino alla sua morte, nel 1938. Prende il nome dai disegni che occupano le facciate (per lo più civette e gufi), a cui sono state aggiunte torri con decorazioni a maiolica, finestre colorate e porticati. Dopo una fase di decadenza dovuta all'occupazione delle truppe anglo-americane nel 1944 e all’incendio del 1991, è stata acquistata dal Comune di Roma che, grazie ad un lungo e paziente lavoro di restauro, ha ridonato alla città uno dei posti più belli e suggestivi che vi si possono trovare.
Il quartiere Coppedè
Accanto a via Tagliamento - nome di uno storico album musicale di Renato Zero - il quartiere Coppedè comprende 26 palazzine e 17 villini dalle caratteristiche eclettiche. Realizzato tra il 1913 e il 1936 da Gino Coppedè, riunisce arte Liberty, Art Decò e vari influssi di arte gotica e barocca. Basta guardare il Villino delle Fate (in alto nella foto) per farsi un’idea: realizzato senza alcuna simmetria, coniuga diversi materiali ed elementi tra loro eterogenei. Al centro del quartiere campeggia la maestosa Fontana delle Rane, dove i Beatles fecero un tuffo dopo un concerto tenuto nella discoteca Piper, a due passi.
L’orologio ad acqua al Pincio
Un’emozione senza… tempo! Di bellezza, a Villa Borghese ce n’è a tonnellate: lo zoo, la terrazza del Pincio, il laghetto con le barche e l’orologio ad acqua. Costruito nel 1867 dal frate Giovanni Battista Embriaco e presentato (non l’originale, ma un prototipo) all’Esposizione universale di Parigi, viene spesso 'snobbato' dai turisti. Rimane quasi nascosto, coperto da una fitta vegetazione, dalle rocce che circondano il laghetto e da un piccolo ponticello portante proprio alla torretta che lo costituisce. Come suggerisce il nome, il suo funzionamento è dovuto all’acqua sottostante, che mette in azione il pendolo.
Piazza di Pietra
Di tradizione popolare, il toponimo di Piazza di Pietra, una sorta di 'salottino all’aperto' situato nei pressi del Pantheon, deriva dalle tante pietre provenienti dal tempio fatto costruire da Antonino Pio per l’imperatore Adriano, divinizzato dopo la morte nel 145 d. C. Delle tredici originali colonne corinzie in marmo bianco del lato settentrionale ne sono rimaste in piedi ben undici, alte circa 14 metri e poggianti su un podio di peperino di 4. Al di sopra di esse, trova spazio l’architrave, in parte rifatto in tempi moderni.
La piccola Londra
Un posto più british di così, a Roma proprio non esiste. Ci troviamo nella privata (ma non troppo) via Bernardo Celentano, nel cuore del quartiere Flaminio. Per accedere alla piccola Londra, zona tra le più singolari della Capitale, bisogna muoversi piedi, e forse è anche questo a renderla sconosciuta e speciale allo stesso tempo. Incastonate tra i palazzi romani, ecco tante piccole villette a schiera dai colori pastello. Poi giardini verdi, un ordine che ricorda quello di Sloane Square. Le abitazioni sono state messe a punto nei primi anni del '900 dall’architetto Quadri Pirani su commissione del sindaco Ernesto Nathan, di origine anglo-italiana e dalle vedute quanto mai cosmopolite.