Ogni anno, l'UNESCO, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura, nomina dei nuovi siti Patrimonio dell'Umanità. Attualmente i luoghi o i monumenti inseriti in questa illustre lista sono ben 1073 e si trovano in 167 paesi. L'Italia è il paese con il maggior numero di siti e ne può vantare ben 53, quasi a pari merito con la Cina, dove ci sono 52 patrimoni. Andiamo a dare un'occhiata alle mete più interessanti e affascinanti indicate dall'Unesco.
- Opere di difesa veneziane in Italia, Croazia e Montenegro
- Asmara in Eritrea
- Afrodisia in Turchia
- Kulangsu in Cina
- Yazd in Iran
- Cattedrale e dell’Assunzione della città-isola di Svijažsk in Russia
- Taputapuatea nella Polinesia Francese
- Città storica di Ahmedabad in India
- Città vecchia di Hebron/Al-Khalil in Palestina
- Isola sacra di Okinoshima e regione di Munakata, Giappone
Opere di difesa veneziane in Italia, Croazia e Montenegro
L'Italia può vantare ben due nuovi patrimoni dell'UNESCO: oltre ad essere stata aggiunta nel patrimonio, condiviso da 12 paesi, delle “foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d'Europa”, è stata anche inserita, infatti, nell'area protetta delle opere di difesa veneziane erette tra il XVI e il XVII secolo.
Tali strutture, possenti e pregevoli allo stesso tempo, si trovano sia sul nostro territorio, sia nei Balcani. Dovevano proteggere lo Stato da Terra (area padano-veneta) della Serenissima da eventuali attacchi proveniente da nord-ovest e lo Stato da Mar (domini marittimi) da insidie di origine orientale. La Repubblica di Venezia costruì dei sistemi di difesa eccezionali dal punto di vista architettonico, storico e tecnologico, con mura imponenti, fortificazioni e porte d'ingresso tanto massicce quanto finemente decorate.
Nell'elenco UNESCO figurano 6 siti: la città fortificata di Bergamo, la città fortificata di Peschiera del Garda e la città-fortezza di Palmanova (dalla bellissima pianta a stella) in Italia, il sistema difensivo di Zara e il forte di San Nicolò di Sebenico in Croazia, e la città fortificata di Cattaro in Montenegro.
Asmara in Eritrea
Asmara, capitale dell'Eritrea, è rientrata nei Patrimoni dell'UNESCO grazie alle sue costruzioni moderniste. Il paese è stato un dominio italiano dall'ultimo decennio del XIX secolo al 1941 e, in particolare sotto il Fascismo degli anni '30, i colonizzatori ne modellarono l'aspetto urbanistico, principalmente secondo lo stile razionalista e quello monumentalista che spopolavano nella capitale.
La città, soprannominata appunto “la piccola Roma”, nel corso degli anni, ha saputo unire armoniosamente pianificazione moderna, tradizioni locali e contesto geografico. È riuscita egregiamente a preservare “l'impronta coloniale” e a fonderla con “l'identità eritrea e la sua battaglia per l'autodeterminazione”, superando anche l'odiosa separazione tra italiani ed eritrei imposta durante l'occupazione.
Tra le possenti architetture coloniali che ancora si stagliano in maniera straniante all'interno di un contesto stilistico africano, ci sono cinema, come l'Odeon e l'Impero, bar, tra cui Centro e Moderno, dove ancora si possono assaggiare dolci italiani e bere ottimo caffè, palazzi dedicati ai Savoia, banche, negozi, teatri, industrie, poste e tanto altro.
Afrodisia in Turchia
Afrodisia, spettacolare sito archeologico che si trova a circa 230 km da Smirne, deve il suo nome ad Afrodite, la dea dell'amore del pantheon greco. Già fiorente intorno al II secolo a.C., raggiunse il suo massimo splendore durante l'epoca imperiale romana, sia grazie alla fama del santuario dedicato ad Afrodite, sia per ragioni artistiche e commerciali, dal momento che il marmo delle sue cave era molto pregiato.
La sua scuola di scultura fu particolarmente rinomata a Roma e numerosi maestri originari del piccolo ma florido centro abbellirono l'Impero con le loro opere. Tra le attrazioni più belle dell'area, ci sono il tempio di ordine ionico dedicato ad Afrodite, del I secolo a.C., il teatro, che poteva accogliere fino a 5000 spettatori, l'Odeion, le terme, costruite nel II secolo a. C. per volere dell'imperatore Adriano, e l'armonioso e fotografatissimo tetrapilo (passaggio monumentale), che diventa particolarmente romantico al tramonto. Assolutamente da non perdere!
Kulangsu in Cina
Kulangsu o Gulangyu è una piccola isola costiera del Mar Cinese Meridionale, situata di fronte a Xiamen, nella provincia del Fujian. Nel 1903 divenne un insediamento internazionale e si trasformò in un melting pot culturale ed economico, dalla strategica importanza per gli scambi commerciali tra Cina e l'estero.
L'UNESCO lo ha inserito nei Patrimoni dell'Umanità per la perfetta convivenza di stili e tradizioni diverse. In un incantevole contesto naturalistico costellato anche di parchi e giardini, sorgono oltre 930 edifici storici di disarmante bellezza, i cui stili includono classico cinese, vittoriano, coloniale, déco e modernista. Lo stile più distintivo è il cosiddetto “Amoy Deco”, che mescola influenze occidentali e tradizioni locali. Esso nacque proprio sull'isola e si diffuse facilmente e con estremo successo nelle aree costiere di sud-est asiatico.
Ricca, elegante, multiculturale e architettonicamente unica al mondo, Kulangsu attualmente è una delle destinazioni più visitate della Cina. Le autorità hanno dovuto addirittura limitare l'ingresso dei turisti a 35.000 al giorno, per evitare sovraffollamento e problemi alla quiete pubblica. Qui, inoltre, sono vietate automobili e biciclette: gli unici veicoli ammessi sono elettrici.
Yazd in Iran
L'antica e splendente Yazd sorge vicino al deserto iraniano, tra la celebre via delle spezie e l'ancor più famosa via della seta. “Testimonianza dell'uso intelligente delle risorse limitate nel deserto per sopravvivere”, conserva ancora numerosi edifici squisitamente tradizionali.
Le sue architetture sono prevalentemente realizzate in terra cruda e il colore ocra domina armoniosamente il panorama cittadino, solo per essere interrotto, a volte, dal blu e l'azzurro delle stupende maioliche che decorano, ad esempio, l'incantevole moschea di Jameh (XV secolo), il mausoleo di Sayyed Roknaddin o la facciata di piazza Amir Chakmaq.
Suggestivo è anche il contrasto tra l'ambiente desertico e arido e le sue esplosioni di verde e fontane presso il giardino di Dolat Abat. Tra le altre caratteristiche originali della città ci sono i qanat, un particolare sistema idraulico per l'approvvigionamento dell'acqua in una realtà climaticamente difficile. La vita a Yazd sembra ferma in un tempo da mille e una notte e il fascino delle sue case tipiche, dei suoi bazar, dei suoi hammam è incredibile.
Nel centro, inoltre, coesistono tre religioni: Islam, Ebraismo e Zoroastrismo. Imperdibile è l'Ateshgah, il Tempio del Fuoco zoroastriano, con la sua fiamma perpetua.
Cattedrale e dell’Assunzione della città-isola di Svijažsk in Russia
Raffinata, dalle forme classicamente e sinuosamente ondulate, splendidamente bianca con tetti neri e dettagli dorati, la Cattedrale dell'Assunzione fa parte del complesso monastico più importante di Svijažsk, situata nel Tatarstan russo, in una zona resa particolarmente fertile dal fiume Volga.
Svijažsk fu fondata nel 1551 da Ivan il Terribile, il primo sovrano ad assumere il titolo di zar di Russia, e divenne subito un'area strategicamente fondamentale per l'espansione dell'impero verso il Khanato di Kazan (uno stato tartaro d'epoca medievale) e i territori circostanti. Il monastero, che venne costruito intorno al 1560, durante la conquista della regione, svolse un ruolo rilevante sia dal punto di vista religioso, sia amministrativo, e servì anche a mostrare alla popolazione la grandezza del potere zarista, incutendo rispetto e devozione.
La cattedrale, bellissima all'esterno, custodisce ancora oggi al suo interno preziosi affreschi del XVI secolo, dal raro e significativo stile pittorico attento a più tradizioni, e ricchi aggiustamenti barocchi realizzati nel XVIII secolo. La città-isola, che, in realtà, è unita alla terraferma da un sottile passaggio, è celebre anche per una oscura leggenda: sembra, infatti, che qui sia stata sepolta una statua maledetta raffigurante l'apostolo Giuda e plasmata per volere del rivoluzionario Lev Trotsky.
Taputapuatea nella Polinesia Francese
Taputapuatea è un comune francese dell'isola di Raiatea, nel dipartimento d'oltremare delle Isole Sottovento, in Polinesia. Quest'area, oltre a un mare paradisiaco, una suggestiva laguna, una florida vegetazione e un'incantevole barriera corallina, conserva anche alcuni importantissimi siti archeologici, che ben rappresentano la grandezza e il fascino della cultura Maohi (termine con cui ci si riferisce alle prime popolazioni indigene polinesiane).
Fin dall'antichità, infatti, Taputapuatea è stata un centro politico, culturale, funerario e religioso fondamentale per la popolazione locali. Abbracciata da acque cristalline e da foreste e montagne sacre, i suoi monumenti più significativi sono i "marae", delle aree cerimoniali tipiche della Polinesia, costruite principalmente tra il XIV e il XVIII secolo. Cortili pavimentati di forma rettangolare o quadrata, essi hanno solitamente al centro una lastra di pietra verticale chiamata “ahu”.
Luogo dedicato agli dei e punto di incontro tra il mondo dei vivi e quello degli antenati, svolgevano anche una funzione politica e strategica. A Taputapuatea, infatti, si riunivano i capi e i guerrieri di diverse isole per sancire o rinnovare accordi di pace e alleanze. La Polinesia è già una meta da sogno, ma questo riconoscimento aggiunge ulteriore bellezza e interesse a una delle destinazioni più fiabesche del mondo!
Città storica di Ahmedabad in India
La città storica di Ahmedabad, fondata nel XV secolo, si trova a circa 500 km da Mumbai, in India. È un luogo suggestivo e ricco di monumenti architettonicamente stupendi e storicamente rilevanti, giudicato dall'UNESCO come custode di “un meraviglioso e universale valore per l'intera umanità”.
Dagli edifici religiosi alle architetture in legno delle abitazioni private, dalle strade residenziali alle porte d'ingresso alla città, ogni dettaglio vi stupirà e vi perderete alla ricerca dei miti e della simbologia a cui rimandano le numerose decorazioni che ammirerete. Molti dei punti di interesse più belli risalgono al XV secolo e, per l'epoca e per l'India occidentale, rappresentarono uno sviluppo edilizio e tecnologico senza precedenti. Il Bhadra Fort è la ricca e solenne cittadella fondata nel 1411 dallo scià Ahmand ed è uno dei luoghi più visitati della città. Di esso fa parte la Teen Darwaja, maestosa porta a tre archi da cui si accede al caotico e colorato bazar, dove sarà un piacere perdersi tra le caratteristiche viuzze detto "pol".
Ci sono, inoltre, numerosi e bellissimi luoghi di culto di diverse religioni, tra cui Induismo, Islam, Buddismo, Giainismo e Cristianesimo, caratterizzati da forti commistioni di stili e tradizioni, perfetti esempi di convivenza multiculturale. Assolutamente da visitare sono la Jama Masjid, la Moschea del Venerdì, e il Tempio di Hathisingh, dalle forme sinuose e quasi surreali, grazie al pregiato bianco avorio dei suoi marmi.
Città vecchia di Hebron/Al-Khalil in Palestina
La realtà palestinese, come è tristemente noto, non è serena e Hebron, terra ricca di storia, arte e cultura, si trova nel centro di una polveriera che da decenni occupa alcune delle pagine più nere della cronaca e dei libri. Anche per questo l'UNESCO ha aggiunto la città vecchia di Hebron, Al-Khalil in arabo, nell'elenco dei Patrimoni dell'Umanità, inserendola nelle lista dei beni in pericolo.
Meta dal fascino disarmante e malinconico, fondata lungo le antiche rotte carovaniere mediorientali, venne costruita dai Mamelucchi, tra il 1250 e il 1517. Passò poi sotto il controllo degli Ottomani, che la abbellirono ulteriormente. Il monumento più importante di Hebron, sacro per tutte e tre le religioni monoteiste (Cristianesimo, Ebraismo e Islam), è la Tomba dei Patriarchi, magnifico complesso architettonico che protegge delle grotte sacre, luogo di sepoltura, secondo l'Ebraismo, dei Patriarchi d'Israele Abramo, Isacco e Giacobbe.
Un viaggio in Israele e in Palestina è sicuramente un viaggio difficile, ma le bellezze dei due territori, da troppo luogo di tensione, vi ripagheranno dello sforzo, ricordandoci che i processi di pace passano anche attraverso l'arte e la cultura.
Isola sacra di Okinoshima e regione di Munakata, Giappone
Okinoshima è una meta ancora poco conosciuta del Giappone, uno dei paesi più desiderati dai viaggiatori di tutto il mondo, ed è stata protagonista di una significativa polemica riguardante il suo inserimento nell'elenco dei Patrimoni dell'Umanità. L'isola, che fa parte della regione di Munakata, è un luogo sacro shintoista e conserva ancora testimonianze archeologiche di antichi riti (IV-VIII secolo d.C.), legati soprattutto al mare, alla pesca e alla protezione dei naviganti.
Particolarmente suggestivi sono le decine di migliaia di ex-voto lasciate dai marinai che si fermavano sull'isola durante i loro viaggi. Okinoshima ha conservato la sua importanza liturgica fino ai nostri giorni: oggi sull'isola vive solo il suo guardiano e, nei giorni di apertura del santuario, tutti i fedeli devono praticare dei riti di purificazione prima di accedere al sito.
Il motivo della succitata controversia è che questo angolo incantevole del Sol Levante è proibito alle donne, le quali, giudicate “impure” a causa del ciclo mestruale, contaminerebbero il terreno sacro. Ironia della sorte, però, le divinità adorate a Okinoshima sono femminili. In questo bene protetto dell'UNESCO sono stati inseriti anche altri tre bellissimi santuari shintoishi della regione, noti come Munakata Taisha, dove invece le donne sono ammesse.
Tra i nuovi siti Patrimonio dell'Umanità figurano anche Kujataa, suggestiva area della Groenlandia; Mbanza Kongo, città dell'Angola che custodisce un antico albero sacro; le miniere di piombo, argento e zinco di Tarnowskie Góry in Polonia; il danneggiato ma sempre affascinante tempio cambogiano chiamato Sambor Prei Kuk; il Lake District, paesaggistica regione inglese immortalata da numerosi pittori e scrittori del XVIII-XIX secolo; le Alpi Sveve in Germania, dove ammirare grotte preistoriche e arte dell'Era Glaciale; il sito archeologico del Pontile di Valongo, a Rio de Janeiro, area portuale realizzata nel 1811 e tristemente deputata all'arrivo degli schiavi dall'Africa, e tanti altri luoghi storicamente e artisticamente inestimabili. In attesa di scoprire quali saranno i nuovi siti Patrimonio dell'UNESCO del 2018, qui trovate l'elenco completo dei beni protetti.