Dove andare a Palermo, le mete migliori per un viaggio in una delle città più belle d'Italia

21 ottobre 2019

Antica, medievale, moderna, contemporanea: Palermo ha mille anime e sono tutte incredibilmente e armoniosamente affascinanti. Lasciatevi ispirare dai nostri consigli e partite alla volta di una meta unica e irresistibile!

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Il porto di Palermo

Palermo è una città straordinariamente affascinante, ricca d'incanto e di attrazioni. Nel corso dei secoli, il suo aspetto è stato plasmato da tante e diverse tradizioni, che hanno saputo amalgamare influenze contrastanti con una perfetta armonia architettonica e culturale.

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Scorcio di Palermo
Magico scorcio di Palermo

La Palermo punica convive con quella romana, quella araba con quella normanna, quella borbonica con quella contemporanea. Ogni pietra, ogni scorcio di Palermo vi racconterà storie e storia di una città bellissima, tra le più incredibili d'Italia, tutta da scoprire, amare e assaporare!

Ecco a voi un elenco di 10 cose da vedere e da fare a Palermo, nella cosiddetta "conca d'oro" della Sicilia.

Ammirare le bellezze composite della Cattedrale

La cattedrale di Palermo, in onore della Santa Vergine Maria Assunta in Cielo, è una delle chiese più belle d’Italia, un capolavoro composito di stili che lascia senza fiato e che è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO nel 2015, nell’ambito dell’Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale.

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L'aspetto composito della Cattedrale di Palermo
La stupenda Cattedrale di Palermo, con il suo meraviglioso aspetto composito

Il sito era un luogo di culto già in epoca punica e, prima della costruzione della grande cattedrale, l'area "ospitò" una basilica cristiana (VII sec.), una moschea (VIII sec.) e di nuovo una chiesa durante l’era normanna (XI sec.). Nel XII sec., mentre sul trono di Sicilia sedeva Guglielmo II, l’arcivescovo Gualtiero Offamilio richiese la realizzazione di un’imponente e suggestiva cattedrale, che inglobasse alcuni resti dei secoli precedenti, ma che divenisse un nuovo e impressionante simbolo della religione cristiana.

L’edificio venne consacrato nel 1185 e divenne sfondo di incoronazioni, processioni, celebrazioni e commemorazioni di iconica e valenza cerimoniale. Rimaneggiata nelle epoche successive, il suo aspetto incarna le varie fasi della storia, del folklore e dell’arte siciliana nel corso di mille anni. Da non perdere!

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Vista della Cattedrale
Incantevole scorcio della Cattedrale

Lasciarsi "illuminare" dalla Chiesa della Martorana

La chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio, nota come la Martorana, è una delle tante meravigliose chiese di Palermo. Si trova vicino a un altro luogo di culto molto bello e suggestivo, la chiesa di San Cataldo.

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Due stupende chiese: Martorana e San Cataldo
Le due stupende chiese "vicine" di Palermo: la Martorana e San Cataldo

Stupenda struttura bizantina, edificata nel 1143 per volere dell’ammiraglio Giorgio d’Antiochia, importante nobiluomo agli ordini di Ruggero II, rivela un pregevole gusto orientale e custodisce al suo interno dei preziosi e antichissimi mosaici, che illuminano la struttura con una rara luce e rapiscono lo sguardo di chi li osserva per finitezza e attenzione.

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Gli interni della Martorana

Il centro della cupola e dell’opera d’arte musiva è rappresentato da Cristo in trono, intorno a cui si irradiano angeli, apostoli, santi, profeti. Ci sono, poi, altri cicli religiosi che raccontano, ad esempio, della Natività e dell’Annunciazione, e rimandi polici, tra cui una splendente incoronazione di Ruggero II per mano di Gesù. Il soprannome della chiesa è legato a Eloisa Martorana, nobildonna dell'XI sec., fondatrice di un vicino monastero benedettino, a cui nel 1433, per volere di Alfonso d’Aragona, il luogo di culto venne inglobato.

Sentirsi parte della storia nel Palazzo dei Normanni e nella sua Cappella Palatina

Il Palazzo dei Normanni, oggi sede dell’Assemblea regionale siciliana, è il più antico palazzo reale del Vecchio Continente e ha accolto nelle sue sale isovrani del Regno di Sicilia (stato esistito dal 1130 al 1816), tra cui Ruggero II, l’illustre Federico II e Corrado IV.

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Il palazzo reale più antico d'Europa
Il Palazzo dei Normanni: il palazzo reale più antico d'Europa

Il palazzo, eretto nell’XI sec., in epoca normanna, inglobò i resti di precedenti costruzioni, come insediamenti fenicio-punici (VIII-V sec a.C.) e fortificazioni arabe (IX sec.), e si trasformò in un eccezionale centro politico, artistico e culturale. Al suo interno, tra il 1129 e il 1143, venne costruita la Cappella Palatina, dedicata a San Pietro. Quest’attrazione è la più famosa del complesso ed è oggettivamente imperdibile, prevalentemente grazie ai suoi meravigliosi mosaici.

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La Cappella Palatina di Palermo
Gli splendenti mosaici della Cappella Palatina, nel Palazzo dei Normanni

Essi raffigurano maestosamente figure e storie della Bibbia, dalla nascita di Eva alla fuga in Egitto di Gesù, Maria e Giuseppe, da Caino e Abele a San Pietro, da Cristo Pantocratore alla Vergine.

Assolutamente interessanti sono anche le Torri del Palazzo, in primis la Torre Pisana, dove, secondo la tradizione, si riunivano i letterati della scuola poetica siciliana, la Sala d’Ercole, dipinta nel 1799 da Giuseppe Velasco per volere di Ferdinando III di Borbone, la Sala dei Viceré, con i ritratti di 21 viceré siciliani, la Sala Cinese, ispirata all’Oriente, e la Sala dei Venti, che, da antica cappella, divenne luogo d’intrattenimento.

Non riusciamo a farvi un elenco completo delle attrazioni del Palazzo Reale, ma vi consigliamo di scoprire le sue bellezze da sole, ammirando attentamente la sua preziosa commistione di stili diversi, dove l’antico e il moderno si fondono perfettamente e magistralmente.

Ammirare con il naso all'insù i Quattro Canti

Piazza Villena, meglio nota come i Quattro Canti, è una piazza nel cuore di Palermo dall’originale forma ottagonale. Essa, soprannominata anche Ottagono del Sole o Teatro del Sole, si trova all’incrocio tra le due principali strade della città: via Maqueda e il Cassaro, la via più antica – di origine fenicia - di Palermo.

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I Palazzi noti come i Quattro Canti
Piazza Villena, meglio nota come i Quattro Canti, con le sue sculture e decorazioni

I Quattro Canti, nello specifico, sono le sculture presenti nei quattro edifici ad angolo dell'area e magistralmente realizzate tra il 1609 e il 1620. Dal basso verso l’alto, si trovano quattro fontane che raffigurano i Quattro Fiumi della città antica (Kemonia, Oreto, Papireto e Pannaria), le statue allegoriche delle Quattro Stagioni (Venere, Cerere, Bacco e Eolo), quelle di Quattro Re (Carlo V, Filippo II, Filippo III e Filippo IV) e quelle di Quattro Sante (Agata, Oliva, Cristina e Ninfa). Manca la celeberrima Santa Rosalia,il cui culto si affermò da metà del XVII secolo.

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Uno dei palazzi dei Quattro Canti
Uno dei Quattro Canti

Vivere la Palermo più autentica nei suoi mercati cittadini

I mercati a Palermo sono un’esperienza caratteristica, travolgente, caotica, rumorosa, colorata e profumata. Passeggiare tra le bancarelle del mercato di Vucciria, di Ballarò, de Il Capo o di Borgo Vecchio è la maniera più semplice e diretta di conoscere la storia umana e culinaria della Sicilia, di assaporare vita e sapori locali, di tornare indietro nel tempo.

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Un mercato di Palermo
Il caratteristico mercato de Il Capo a Palermo

L’antico mercato di Vucciria nacque come bottega della carne e il suo nome è una versione storpiata del francese “boucherie” (“macelleria”) mentre il mercato de Il Capo si affermò in epoca araba, in una zona frequentata da pirati. Quello di Ballarò, sempre molto antico, è aperto tutto il pomeriggio ed è perfetto per assaggiare piatti tipici e già pronti. Borgo Vecchio chiude solo a tarda sera ed è un luogo di ritrovo ideale per iniziare una serata di festa.

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Il mercato palermitano di Ballarò
Caratteristica vista del mercato di Ballarò

Osservare nel dettaglio le statue che popolano la Fontana Pretoria

Abbracciata da bellissimi edifici, tra cui il Palazzo Pretorio (oggi sede del Comune), la chiesa di San Giuseppe dei Teatini e quella di Santa Caterina, la scenografica Fontana Pretoria, definita dal Vasari “stupendissima”, è uno dei luoghi simbolo di Palermo. Imponente, a pianta ellittica e composta da decine di statue (divinità greco-romane, personificazioni di fiumi, mostri, ninfe, animali, etc.), vasche concentriche e scalinate, fu realizzata nel 1554 a Firenze dallo scultore Francesco Camilliani per abbellire la residenza toscana del viceré Luigi Álvarez de Toledo y Osorio.

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Piazza Pretoria a Palermo
La maestosa Piazza Pretoria di Palermo

Il nobile, però, per questioni economiche, fu costretto a rivendere l’opera alla città di Palermo e, smontata in 644 pezzi e “inscatolata” in quasi cento pesantissime casse, la fontana giunse in Sicilia nel 1574. Dato che alcune statue si rovinarono durante il trasporto e altre non arrivarono mai sull’isola, il comune dovette sopperire a questi intoppi finanziando riparazioni e nuove aggiunte.

Per l’installazione, che portò alla demolizione di diverse case, furono chiamati Camillo, figlio di Francesco Camilliani, e Michelangelo Naccherino. Tra Settecento e Ottocento, l’opera divenne l’emblema della corruzione delle istituzioni e, un po’ come critica nei confronti del potere e un po’ per i corpi nudi delle statue, Piazza Pretoria venne ribattezzata “piazza della vergogna”.

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Fontana Pretoria a Palermo
Dettaglio della Fontana Pretoria a Palermo

Stupirsi guardando il tetto "mancante" della Chiesa di Santa Maria dello Spasimo

Nell’antica area della Kalsa, anima pulsante della città vecchia di Palermo, si trova una stupenda chiesa costruita tra il 1509 e il 1515, durante l’ultimo decennio di dominazione aragonese, in un periodo particolarmente florido per l’arte e l’architettura dell’isola, noto come Rinascimento Siciliano.

Per abbellire i suoi interni, fu commissionata una magnifica opera di Raffaello Sanzio, oggi al Museo del Prado di Madrid: lo Spasimo di Sicilia (o Andata al Calvario). Realizzato a Roma, il quadro fu spedito via mare a Palermo, ma l’imbarcazione che lo trasportava fu sconvolta da un naufragio e la tavola fu ripescata nel mare di Genova.

Solo dopo l’intercessione papale, essa arrivò effettivamente nella Chiesa dello Spasimo, dove rimase fino al 1661, anno in cui fu acquistata da Filippo IV e portata al monastero dell’Escorial, poco distante dalla capitale spagnola. Nel corso dei secoli, la chiesa dello Spasimo soffrì un grave stato di abbandono e, nel Settecento, crollò addirittura il tetto, che non è stato più ricostruito.

Utilizzata come ospizio e ospedale, la struttura è stata restaurata tra il 1985 e il 1995 e, oggi, è una stupenda cornice per emozionanti eventi e concerti a cielo aperto.

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Il tetto mancante della Chiesa dello Spasimo
La meravigliosa Chiesa dello Spasimo, il cui tetto crollò nel XVIII secolo

Regalarsi una serata al Teatro Massimo

Il neoclassico ed elegante Teatro Massimo di Palermo, in Piazza Giuseppe Verdi, è il più grande teatro lirico d’Italia, il terzo in Europa per dimensioni, secondo solo all’Opéra di Parigi e alla Staatsoper di Vienna. Costruito tra il 1875 e il 1897 dall'architetto Giovan Battista Filippo Basile e, dopo la sua morte, dal figlio Ernesto, vanta, oltre che uno squisito gusto architettonico, anche una eccezionale acustica.

Il 16 maggio 1897, la magnifica struttura venne inaugurata dalle musiche del Falstaff di Verdi, alla presenza di circa 3200 spettatori. Il teatro fa anche da sfondo al film Il Padrino - Parte III di Francis Ford Coppola. Anche se non siete appassionate di lirica, opera o balletto, assistere ad uno spettacolo in questa preziosa cornice è un evento indimenticabile, assolutamente consigliato. Se volete saperne di più sulla programmazione del 2018, cliccate qui.

E ricordate, come è scritto sul frontone della facciata, che "L'arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l'avvenire". Merita una visita, inoltra, anche il circolare e raffinato Teatro Politeama, in Piazza Ruggero Settimo.

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Il teatro Politeama
Il raffinato Teatro Politeama di Palermo

Godere dello spettacolare mare siciliano

Quando si pensa alla ⤑Sicilia, si pensa subito al mare e noi non potevamo non inserire nella nostra top ten su Palermo le spiagge della stupenda "conca d'oro".

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Scorcio di Palermo
Il colore incantevole del mare palermitano

Le acque trasparenti, con colori che sfumano dal blu al turchese, la sabbia candida, quasi bianca, e i panorami magici di Mondello rendono questa spiaggia la più famosa di Palermo. Anche se leggermente troppo turistica, è un must see e siamo certi che ve ne innamorerete!

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La spiaggia palermitana di Mondello
La rinomata spiaggia di Mondello

Se avete tempo, però, non fermatevi solo a Mondello: allontanadovi leggermente da Palermo, non lasciatevi sfuggire l'incantevole Punta Raisi, Cala Rossa con le sue rocce rosse e bianche, Capaci e i suoi fondali bassi e rilassanti, e Capo Zafferano con i suoi lidi dorati, l'antica tonnara e il castello dei Principi di San Vincenzo.

Le due località di mare che noi amiamo di più e che, siamo certe, vi rimarranno nel cuore sono la leggendaria Isola delle Femmine, la quale, secondo Plinio il Giovane, era abitata da bellissime fanciulle, e la meravigliosa Cefalù, dove vi aspettano, oltre che uno stupendo Duomo dichiarato Patrimonio dell'Umanità, anche km di spiagge dal fascino indescrivibile.

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La bella Cefalù
Vista mozzafiato di Cefalù

Assaggiare le prelibatezze culinarie palermitane

Palermo è arte, cultura, tradizione, storia e.. cibo! In pochi luoghi al mondo mangerete così bene! Invertendo l'ordine solito delle pietanze, partiremo dai dolci: a Palermo vi aspettano cannoli, cassate, gelati, granite e pasta di mandorle in quantità spropositata e di qualità eccezionale.

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Il tipico cannolo
Tipici e squisiti cannoli siciliani

Gustosità zuccherata tipica della città, che prende il nome da una delle succitate chiese è, inoltre, la Martorana, coloratissimo dolce a forma di frutta o verdura fatto con farina di mandorle e miele (o zucchero), inventato, secondo la leggenda, dalle suore dell'omonimo convento.

Per quanto riguarda il salato, avrete l'imbarazzo delle scelta. La cucina palermitana può soddisfare tutti i palati, dai più rustici ai più raffinati. Le celeberrime arancine (a Palermo non chimatele assolutamente "arancini", a meno di non voler entrare in una disputa secolare), i crocché, il pane con le panelle (frittelle di farina di ceci), il pesce frescocucinato in mille modi differenti, la caponata (melanzane in salsa agrodolce), la pasta con le sarde e il polpo bollito sono solo alcuni dei prelibati piatti che potrete gustare a Palermo.

L'unico problema di una vacanza in questa stupenda città sarà dover tornare a casa e ... fare i conti con la bilancia!

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