Palermo è una città straordinariamente affascinante, ricca d'incanto e di attrazioni. Nel corso dei secoli, il suo aspetto è stato plasmato da tante e diverse tradizioni, che hanno saputo amalgamare influenze contrastanti con una perfetta armonia architettonica e culturale.
La Palermo punica convive con quella romana, quella araba con quella normanna, quella borbonica con quella contemporanea. Ogni pietra, ogni scorcio di Palermo vi racconterà storie e storia di una città bellissima, tra le più incredibili d'Italia, tutta da scoprire, amare e assaporare!
Ecco a voi un elenco di 10 cose da vedere e da fare a Palermo, nella cosiddetta "conca d'oro" della Sicilia.
- Ammirare le bellezze composite della Cattedrale
- Lasciarsi "illuminare" dalla Chiesa della Martorana
- Sentirsi parte della storia nel Palazzo dei Normanni e nella sua Cappella Palatina
- Ammirare con il naso all'insù i Quattro Canti
- Vivere la Palermo più autentica nei suoi mercati cittadini
- Osservare nel dettaglio le statue che popolano la Fontana Pretoria
- Stupirsi guardando il tetto "mancante" della Chiesa di Santa Maria dello Spasimo
- Regalarsi una serata al Teatro Massimo
- Godere dello spettacolare mare siciliano
- Assaggiare le prelibatezze culinarie palermitane
Ammirare le bellezze composite della Cattedrale
La cattedrale di Palermo, in onore della Santa Vergine Maria Assunta in Cielo, è una delle chiese più belle d’Italia, un capolavoro composito di stili che lascia senza fiato e che è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO nel 2015, nell’ambito dell’Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale.
Il sito era un luogo di culto già in epoca punica e, prima della costruzione della grande cattedrale, l'area "ospitò" una basilica cristiana (VII sec.), una moschea (VIII sec.) e di nuovo una chiesa durante l’era normanna (XI sec.). Nel XII sec., mentre sul trono di Sicilia sedeva Guglielmo II, l’arcivescovo Gualtiero Offamilio richiese la realizzazione di un’imponente e suggestiva cattedrale, che inglobasse alcuni resti dei secoli precedenti, ma che divenisse un nuovo e impressionante simbolo della religione cristiana.
L’edificio venne consacrato nel 1185 e divenne sfondo di incoronazioni, processioni, celebrazioni e commemorazioni di iconica e valenza cerimoniale. Rimaneggiata nelle epoche successive, il suo aspetto incarna le varie fasi della storia, del folklore e dell’arte siciliana nel corso di mille anni. Da non perdere!
Lasciarsi "illuminare" dalla Chiesa della Martorana
La chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio, nota come la Martorana, è una delle tante meravigliose chiese di Palermo. Si trova vicino a un altro luogo di culto molto bello e suggestivo, la chiesa di San Cataldo.
Stupenda struttura bizantina, edificata nel 1143 per volere dell’ammiraglio Giorgio d’Antiochia, importante nobiluomo agli ordini di Ruggero II, rivela un pregevole gusto orientale e custodisce al suo interno dei preziosi e antichissimi mosaici, che illuminano la struttura con una rara luce e rapiscono lo sguardo di chi li osserva per finitezza e attenzione.
Il centro della cupola e dell’opera d’arte musiva è rappresentato da Cristo in trono, intorno a cui si irradiano angeli, apostoli, santi, profeti. Ci sono, poi, altri cicli religiosi che raccontano, ad esempio, della Natività e dell’Annunciazione, e rimandi polici, tra cui una splendente incoronazione di Ruggero II per mano di Gesù. Il soprannome della chiesa è legato a Eloisa Martorana, nobildonna dell'XI sec., fondatrice di un vicino monastero benedettino, a cui nel 1433, per volere di Alfonso d’Aragona, il luogo di culto venne inglobato.
Sentirsi parte della storia nel Palazzo dei Normanni e nella sua Cappella Palatina
Il Palazzo dei Normanni, oggi sede dell’Assemblea regionale siciliana, è il più antico palazzo reale del Vecchio Continente e ha accolto nelle sue sale isovrani del Regno di Sicilia (stato esistito dal 1130 al 1816), tra cui Ruggero II, l’illustre Federico II e Corrado IV.
Il palazzo, eretto nell’XI sec., in epoca normanna, inglobò i resti di precedenti costruzioni, come insediamenti fenicio-punici (VIII-V sec a.C.) e fortificazioni arabe (IX sec.), e si trasformò in un eccezionale centro politico, artistico e culturale. Al suo interno, tra il 1129 e il 1143, venne costruita la Cappella Palatina, dedicata a San Pietro. Quest’attrazione è la più famosa del complesso ed è oggettivamente imperdibile, prevalentemente grazie ai suoi meravigliosi mosaici.
Essi raffigurano maestosamente figure e storie della Bibbia, dalla nascita di Eva alla fuga in Egitto di Gesù, Maria e Giuseppe, da Caino e Abele a San Pietro, da Cristo Pantocratore alla Vergine.
Assolutamente interessanti sono anche le Torri del Palazzo, in primis la Torre Pisana, dove, secondo la tradizione, si riunivano i letterati della scuola poetica siciliana, la Sala d’Ercole, dipinta nel 1799 da Giuseppe Velasco per volere di Ferdinando III di Borbone, la Sala dei Viceré, con i ritratti di 21 viceré siciliani, la Sala Cinese, ispirata all’Oriente, e la Sala dei Venti, che, da antica cappella, divenne luogo d’intrattenimento.
Non riusciamo a farvi un elenco completo delle attrazioni del Palazzo Reale, ma vi consigliamo di scoprire le sue bellezze da sole, ammirando attentamente la sua preziosa commistione di stili diversi, dove l’antico e il moderno si fondono perfettamente e magistralmente.
Ammirare con il naso all'insù i Quattro Canti
Piazza Villena, meglio nota come i Quattro Canti, è una piazza nel cuore di Palermo dall’originale forma ottagonale. Essa, soprannominata anche Ottagono del Sole o Teatro del Sole, si trova all’incrocio tra le due principali strade della città: via Maqueda e il Cassaro, la via più antica – di origine fenicia - di Palermo.
I Quattro Canti, nello specifico, sono le sculture presenti nei quattro edifici ad angolo dell'area e magistralmente realizzate tra il 1609 e il 1620. Dal basso verso l’alto, si trovano quattro fontane che raffigurano i Quattro Fiumi della città antica (Kemonia, Oreto, Papireto e Pannaria), le statue allegoriche delle Quattro Stagioni (Venere, Cerere, Bacco e Eolo), quelle di Quattro Re (Carlo V, Filippo II, Filippo III e Filippo IV) e quelle di Quattro Sante (Agata, Oliva, Cristina e Ninfa). Manca la celeberrima Santa Rosalia,il cui culto si affermò da metà del XVII secolo.
Vivere la Palermo più autentica nei suoi mercati cittadini
I mercati a Palermo sono un’esperienza caratteristica, travolgente, caotica, rumorosa, colorata e profumata. Passeggiare tra le bancarelle del mercato di Vucciria, di Ballarò, de Il Capo o di Borgo Vecchio è la maniera più semplice e diretta di conoscere la storia umana e culinaria della Sicilia, di assaporare vita e sapori locali, di tornare indietro nel tempo.
L’antico mercato di Vucciria nacque come bottega della carne e il suo nome è una versione storpiata del francese “boucherie” (“macelleria”) mentre il mercato de Il Capo si affermò in epoca araba, in una zona frequentata da pirati. Quello di Ballarò, sempre molto antico, è aperto tutto il pomeriggio ed è perfetto per assaggiare piatti tipici e già pronti. Borgo Vecchio chiude solo a tarda sera ed è un luogo di ritrovo ideale per iniziare una serata di festa.
Osservare nel dettaglio le statue che popolano la Fontana Pretoria
Abbracciata da bellissimi edifici, tra cui il Palazzo Pretorio (oggi sede del Comune), la chiesa di San Giuseppe dei Teatini e quella di Santa Caterina, la scenografica Fontana Pretoria, definita dal Vasari “stupendissima”, è uno dei luoghi simbolo di Palermo. Imponente, a pianta ellittica e composta da decine di statue (divinità greco-romane, personificazioni di fiumi, mostri, ninfe, animali, etc.), vasche concentriche e scalinate, fu realizzata nel 1554 a Firenze dallo scultore Francesco Camilliani per abbellire la residenza toscana del viceré Luigi Álvarez de Toledo y Osorio.
Il nobile, però, per questioni economiche, fu costretto a rivendere l’opera alla città di Palermo e, smontata in 644 pezzi e “inscatolata” in quasi cento pesantissime casse, la fontana giunse in Sicilia nel 1574. Dato che alcune statue si rovinarono durante il trasporto e altre non arrivarono mai sull’isola, il comune dovette sopperire a questi intoppi finanziando riparazioni e nuove aggiunte.
Per l’installazione, che portò alla demolizione di diverse case, furono chiamati Camillo, figlio di Francesco Camilliani, e Michelangelo Naccherino. Tra Settecento e Ottocento, l’opera divenne l’emblema della corruzione delle istituzioni e, un po’ come critica nei confronti del potere e un po’ per i corpi nudi delle statue, Piazza Pretoria venne ribattezzata “piazza della vergogna”.
Stupirsi guardando il tetto "mancante" della Chiesa di Santa Maria dello Spasimo
Nell’antica area della Kalsa, anima pulsante della città vecchia di Palermo, si trova una stupenda chiesa costruita tra il 1509 e il 1515, durante l’ultimo decennio di dominazione aragonese, in un periodo particolarmente florido per l’arte e l’architettura dell’isola, noto come Rinascimento Siciliano.
Per abbellire i suoi interni, fu commissionata una magnifica opera di Raffaello Sanzio, oggi al Museo del Prado di Madrid: lo Spasimo di Sicilia (o Andata al Calvario). Realizzato a Roma, il quadro fu spedito via mare a Palermo, ma l’imbarcazione che lo trasportava fu sconvolta da un naufragio e la tavola fu ripescata nel mare di Genova.
Solo dopo l’intercessione papale, essa arrivò effettivamente nella Chiesa dello Spasimo, dove rimase fino al 1661, anno in cui fu acquistata da Filippo IV e portata al monastero dell’Escorial, poco distante dalla capitale spagnola. Nel corso dei secoli, la chiesa dello Spasimo soffrì un grave stato di abbandono e, nel Settecento, crollò addirittura il tetto, che non è stato più ricostruito.
Utilizzata come ospizio e ospedale, la struttura è stata restaurata tra il 1985 e il 1995 e, oggi, è una stupenda cornice per emozionanti eventi e concerti a cielo aperto.
Regalarsi una serata al Teatro Massimo
Il neoclassico ed elegante Teatro Massimo di Palermo, in Piazza Giuseppe Verdi, è il più grande teatro lirico d’Italia, il terzo in Europa per dimensioni, secondo solo all’Opéra di Parigi e alla Staatsoper di Vienna. Costruito tra il 1875 e il 1897 dall'architetto Giovan Battista Filippo Basile e, dopo la sua morte, dal figlio Ernesto, vanta, oltre che uno squisito gusto architettonico, anche una eccezionale acustica.
Il 16 maggio 1897, la magnifica struttura venne inaugurata dalle musiche del Falstaff di Verdi, alla presenza di circa 3200 spettatori. Il teatro fa anche da sfondo al film Il Padrino - Parte III di Francis Ford Coppola. Anche se non siete appassionate di lirica, opera o balletto, assistere ad uno spettacolo in questa preziosa cornice è un evento indimenticabile, assolutamente consigliato. Se volete saperne di più sulla programmazione del 2018, cliccate qui.
E ricordate, come è scritto sul frontone della facciata, che "L'arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l'avvenire". Merita una visita, inoltra, anche il circolare e raffinato Teatro Politeama, in Piazza Ruggero Settimo.
Godere dello spettacolare mare siciliano
Quando si pensa alla ⤑Sicilia, si pensa subito al mare e noi non potevamo non inserire nella nostra top ten su Palermo le spiagge della stupenda "conca d'oro".
Le acque trasparenti, con colori che sfumano dal blu al turchese, la sabbia candida, quasi bianca, e i panorami magici di Mondello rendono questa spiaggia la più famosa di Palermo. Anche se leggermente troppo turistica, è un must see e siamo certi che ve ne innamorerete!
Se avete tempo, però, non fermatevi solo a Mondello: allontanadovi leggermente da Palermo, non lasciatevi sfuggire l'incantevole Punta Raisi, Cala Rossa con le sue rocce rosse e bianche, Capaci e i suoi fondali bassi e rilassanti, e Capo Zafferano con i suoi lidi dorati, l'antica tonnara e il castello dei Principi di San Vincenzo.
Le due località di mare che noi amiamo di più e che, siamo certe, vi rimarranno nel cuore sono la leggendaria Isola delle Femmine, la quale, secondo Plinio il Giovane, era abitata da bellissime fanciulle, e la meravigliosa Cefalù, dove vi aspettano, oltre che uno stupendo Duomo dichiarato Patrimonio dell'Umanità, anche km di spiagge dal fascino indescrivibile.
Assaggiare le prelibatezze culinarie palermitane
Palermo è arte, cultura, tradizione, storia e.. cibo! In pochi luoghi al mondo mangerete così bene! Invertendo l'ordine solito delle pietanze, partiremo dai dolci: a Palermo vi aspettano cannoli, cassate, gelati, granite e pasta di mandorle in quantità spropositata e di qualità eccezionale.
Gustosità zuccherata tipica della città, che prende il nome da una delle succitate chiese è, inoltre, la Martorana, coloratissimo dolce a forma di frutta o verdura fatto con farina di mandorle e miele (o zucchero), inventato, secondo la leggenda, dalle suore dell'omonimo convento.
Per quanto riguarda il salato, avrete l'imbarazzo delle scelta. La cucina palermitana può soddisfare tutti i palati, dai più rustici ai più raffinati. Le celeberrime arancine (a Palermo non chimatele assolutamente "arancini", a meno di non voler entrare in una disputa secolare), i crocché, il pane con le panelle (frittelle di farina di ceci), il pesce frescocucinato in mille modi differenti, la caponata (melanzane in salsa agrodolce), la pasta con le sarde e il polpo bollito sono solo alcuni dei prelibati piatti che potrete gustare a Palermo.
L'unico problema di una vacanza in questa stupenda città sarà dover tornare a casa e ... fare i conti con la bilancia!