Il Carnevale a Venezia e le altre città con le feste più belle

1 febbraio 2019

Un giro fra le più folcloristiche città italiane (più una estera, ma era impossibile non citare il suo Carnevale!), per scoprire come si festeggia la festa più pazza dell’anno.

Ragazza a carnevale

Ci sono luoghi in cui il Carnevale non è molto sentito, è solo una festa per i piccoli (e una scusa per mangiare qualche dolcetto in più!). In altre città, invece, il Carnevale è un appuntamento irrinunciabile, a cui partecipano tutti, non solo i più piccoli: maschere, vecchia tradizioni e un bagaglio storico che affascina gli spettatori sono gli ingredienti che le città più famose per il loro Carnevale usano per creare un evento imperdibile. Seguiteci in questo viaggio fra le città migliori da visitare a Carnevale!

Carnevale di Venezia

Due maschere a Venezia

Si tratta di uno dei Carnevali più conosciuti al mondo. Pare abbia origini antichissime: intorno all’anno 1094 si hanno le prime testimonianze. La motivazione di questa festa è, come anche in altri contesti, dettata dal desiderio dell’oligarchia veneziana di mantenere lo status quo: concedere ai ceti più bassi un periodo di festeggiamenti sfrenati, avrebbe evitato che questi ultimi si rivoltassero contro i pochi potenti. Maschere e costumi facevano il resto, nascondendo l’identità e quindi cancellando le differenze sociali: pare infatti che, quando ci si incontrava per strada, ci si salutasse dicendo “Buongiorno, signora maschera”.

Venezia è ancora oggi famosa per la ricercatezza e la bellezza delle maschere e dei costumi che ne animano il Carnevale. Se venite a Venezia per il Carnevale, non perdetevi uno degli eventi più importanti: il volo dell’angelo, che se in origine era fatto il giovedì Grasso, adesso si tiene la prima domenica di festa.

Carnevale di Viareggio

Un carro satirico

A caratterizzare il Carnevale di Viareggio, invece, sono i grandi carri che sfilano lungo la passeggiata al mare. Il tema dei carri è sempre satirico, con al centro la scena politica e sociale.

Il Carnevale di Viareggio risale al 1873 e già allora aveva il tono di critica che ha ancora oggi: pare infatti che alcuni uomini si siano riuniti per protestare contro le tasse. Col passare del tempo, alla sfilata per gridare il proprio malcontento furono aggiunti i carri e, da allora, è diventata una tradizione che ha richiamato sempre più spettatori. L’edizione da record è stata quella del 2011, con un pubblico di circa 325.000 persone. I carri in cartapesta non sono semplici attrazioni, ma vere e proprie opere d’arte: diversi nomi della scena artistica hanno infatti collaborato con il Carnevale di Viareggio, come ad esempio Jean-Michel Folon che ha firmato il manifesto del 2000.

Carnevale di Fano

Insieme a Venezia, si tratta del più antico Carnevale italiano: se ne parla infatti già nel 1300, anche se è solo sul finire dell’Ottocento che la festa assume l’aspetto odierno, ossia una sfilata di carri e costumi. Anche in questo caso, i carri hanno un tono satirico rispetto alla scena politica contemporanea, mentre i costumi sono vari e lo scopo delle maschere è intrattenere con balli il pubblico, durante la sfilata dei carri. La sfilata conta tre giri: il primo, di presentazione, il secondo durante il quale dai carri si lanciano caramelle e dolci sul pubblico e, infine, il terzo detto della luminaria. A chiudere la sfilata, viene il carro musicale detto della Musica Arabita, cioè arrabbiata, nata nel XIX secolo quando i poveri, che non potevano permettersi strumenti musicali, facevano musica percuotendo oggetti che avevano a portata di mano, come bottiglie e barattoli.

Carnevale di Bagolino

Risalente al 1500, il Carnevale di Bagolino è una manifestazione tipica, che vede convivere due manifestazioni parallele, dallo spirito e dall’estetica assai diversa. Da un lato ci sono i Balarì e dall’altro i Maschér. I Balarì sono ballerini e suonatori che si esibiscono il lunedì e il martedì: si tratta di uno spettacolo articolato e complesso, unico nel suo genere in Italia, tanto da suscitare l’interesse persino di studiosi ed etnografi. Il loro volto è nascosto da una maschera bianca e sul capo portano un particolare nastro avvolto più volte su se stesso e fissato con monili d’oro. I Maschér, invece, hanno maschere grottesche, si muovono tra il pubblico e prendono di mira alcune persone. Due anime assai diverse, ma che ben rappresentano lo spirito del Carnevale: la burla e la danza, la sregolatezza e la spettacolarità.

Carnevale in Sardegna

Maschera sarda

Sebbene maschere e tradizioni siano diverse da zona a zona, quello che accomuna i festeggiamenti del Carnevale in Sardegna è il radicamento alle tradizioni contadine. Non una semplice sfilata che schernisce i potenti, ma la messa in scena di un rituale antico, dove figure spaventose portano a galla un mondo capovolto: streghe, pazzi, maschere inquietanti come quelle di Mamoiada, fatte di legno e annerite col grasso, figure dall’andatura gobba e zoppicante. A Lula, per esempio, sfila per le strade la figura dello scemo del villaggio, ricoperto di sangue, mentre a Bosa, il martedì grasso, si tiene il lamento funebre di S’Attittidu: la maschere sono vestite a lutto e portano in braccio una bambola di stracci, figura di un bambino abbandonato dalla madre, che si è data ai folli festeggiamenti del Carnevale. Insomma, non certo atmosfere leggere, ma comunque si tratta di manifestazioni uniche e di sicura risonanza emotiva.

Carnevale di Putignano

Carro allegorico di Putignano

Torniamo sulla terra ferma, per la precisione in Puglia, a Putignano, dove il Carnevale è giunto alla sua 624° edizione. La maschera tipica si chiama Farinella: assomiglia a un Jolly, ma se un tempo era vestito con i colori della città e il suo cappello a tre punte ricordava i tre colli su cui è costruita Putignano, oggi veste un abito multicolore e il cappello ha solo due punte. Il cuore della festa è costituito dalle Propaggini: una sfilata di balli e canti che risale alla fine del 1300, quando il 26 dicembre alcuni contadini lasciarono le vigne per seguire la processione delle reliquie di un santo. Ancora oggi, il Carnevale di Putignano comincia il 26 dicembre, ma entra nel vivo dal 17 gennaio. Ogni giovedì si prende di mira una particolare fetta di società, dalle monache alle vedove ai pazzi, ma non manca neanche qui la sfilata dei carri allegorici. Insomma, un calendario denso di appuntamenti, sfilate e manifestazioni!

Carnevale di Sciacca

Le origini di questo Carnevale risalgono al 1616: le prime edizioni erano una festa popolare, con gente satolla di vino e cibo che si riversava per le strade con svariati travestimenti. Col tempo, fecero la prima comparsa i carri allegorici, da cui gente mascherata recitava versi in dialetto o piccole orchestrine suonavano. Oggi i carri sono complessi costruzioni che si fanno beffe di personaggi locali o più noti anche al grande pubblico che accorre a vedere la sfilata.

Carnevale di Rio

Ballerina di samba

Quando si dice Carnevale, non si può non pensare all’incredibile festa che si tiene in Brasile. A Rio de Janeiro, il giovedì e il martedì grasso si dice addio ai piaceri della carne in vista dell’arrivo della Quaresima. L’origine di questa festa è da ricercarsi nei primi decenni del 1900, quando la tradizione europea dei balli e delle feste in maschera raggiunse Rio. In pochi anni, però, la manifestazione assunse un carattere unico e peculiare, anche grazie alle cordões, gruppi di persone che sfilano per le strade ballando e cantando. Da questi derivano i blocos: ballerini e musicisti legati al proprio quartiere di appartenenza della città. Oggi se ne contano più di 100, ognuno con un suo stile e con tradizioni diverse. Anima del Carnevale di Rio è, ovviamente, la samba: le scuole della città organizzano carri danzanti, da cui splendide ballerine incantano il pubblico. Decisamente, uno spettacolo incredibile, che contagia con la sua atmosfera tutti gli spettatori, accorsi da ogni parte del mondo.

Tradizioni diverse, che spesso risalgono a molti secoli fa e che ancora oggi vengono portate avanti in una festa amata dai bambini, ma anche dagli adulti per quel senso si appartenenza a una comunità e a una storia folcloristica che ci unisce in un unico desiderio: far festa insieme, dar spazio a giochi, goliardie ed esorcizzare paure. E voi, dove festeggerete il Carnevale?

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