Imboscatevi: ecco i 13 boschi italiani più belli da visitare

22 ottobre 2019

Luoghi fatati, che evocano scenari fiabeschi, miti e leggende: sono i boschi italiani, tanto antichi e singolari da essersi meritati un premio. Scopriamo in questo articolo le 13 foreste italiane più belle e perché dovresti visitarle.

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"Potrei sopravvivere alla scomparsa di tutte le cattedrali del mondo, ma non potrei mai sopravvivere alla scomparsa del bosco che vedo ogni mattina dalla mia finestra": la pensava così Ermanno Olmi, che ai margini del bosco viveva e aveva diretto, nel 1993, il "Segreto del bosco vecchio", tratto dal racconto di Buzzati.

Dagli anni '50 ad oggi la superficie dei boschi italiani è raddoppiata. La nostra Italia è un paese di foreste, anche se difficilmente viene percepita in questo modo dalle persone e anche dalle amministrazioni. A differenza di un trend opposto che riguarda il resto del mondo, in Italia la superficie dei boschi sta crescendo progressivamente, a causa dell'abbandono delle terre coltivate e del fatto che l'agricoltura è sempre meno redditizia per le tasse e la concorrenza dei prodotti d'importazione.

È una buona notizia, certo. Ma bisogna anche considerare che questi nuovi amici alberi, pionieri alla riconquista dei propri legittimi spazi, impiegheranno decenni prima di creare veri e propri boschi, e per questo vanno, nel frattempo, salvaguardati ad ogni costo.

In Italia, però, esistono già foreste di immensa bellezza, che non solo sono già cresciutelle, ma addirittura tra le più vecchie d'Europa. In questo articolo ve ne segnaliamo ben 13, con la speranza che siano d'ispirazione per organizzare un viaggio dallo spirito naturalistico, un percorso a testa in su per ammirare i rami che si intrecciano nel cielo e sentirsi pieni di pace.

Ci sono splendidi boschi in quasi tutte le regioni d'Italia e ci dispiace se per motivi di spazio non abbiamo potuto accoglierli tutti. Ecco qui di seguito i più bei boschi italiani.

Boschi vetusti della Val Cervara, in Abruzzo

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Enormi tronchi d'albero ricoperti da muschi e licheni, fruscii misteriosi che rompono il silenzio e meravigliosi giochi di luce: sono gli effetti speciali dei boschi vetusti della Val Cervara, nel Parco Nazionale d'Abruzzo. Una foresta di faggi antichissima, di cui si è accorta anche l'UNESCO, premiandola con il riconoscimento di "patrimonio dell'umanità" (esteso, a dire il vero, a tutte le foreste antiche di faggi del territorio italiano, ma questa è la più antica di tutta Europa).

Questo bosco di 20 ettari, situato sulle pendici settentrionali del Monte Schienacavallo nel Comune di Villavallelonga (AQ), offre infinite attrazioni per gli escursionisti che giungono qui da tutto il mondo per tuffarsi nella pace della natura e incontrare i moltissimi animali selvatici che popolano questa zona: cervo, capriolo, lupo, cinghiale, orso marsicano.

L'albero di faggio ha una durata media della vita di 250 anni, ma gli alberi di questa foresta ne hanno fino a 500. Questo luogo è così unico al mondo che l'Ente Parco ha provveduto a contrassegnarlo come "Zona A", ovvero riserva integrale: qui non si svolgono attività di sfruttamento di nessun genere e l'unica cosa che al viandante è permesso lasciare sono le orme dei suoi passi. Se un albero cade, viene lasciato lì dov'è, perché metta in moto il ciclo vitale del bosco. A camminare accanto a questi giganti verdi, infatti, si ha la netta percezione del ciclo della vita: i rami, la corteccia e il legno in decomposizione saranno domani humus per il terreno che ospiterà le nuove piantine.

Tra i sentieri è d'obbligo segnalare il sentiero "R5", facilmente percorribile anche da coppie con bimbi al seguito. Si raggiunge superando il centro scout di Villavallelonga, oltre il quale si parcheggia vicino ad alcuni blocchi di cemento per intravedere, sulla sinistra, l'inizio del sentiero che si snoda attraversando la valle.

Per saperne di più sulle foreste di faggio dell'Appennino appuntatevi il progetto "ForestBeat", dedicato ad attività di ricerca, documentazione e divulgazione e che porta la firma del pluripremiato fotografo naturalista Bruno D'Amicis. Sul sito potrete leggere bellissimi racconti sulla foresta e sui predatori che la abitano, incorniciati dalle foto straordinarie di Bruno e di Umberto Esposito.

Per quanto riguarda la possibilità di soggiorno in zona sarà necessario allontanarsi un pochino (10 km circa) per raggiungere, per esempio, l'Hotel Filippone, dotato di piscina e ideale per rilassarsi soprattutto durante la bella stagione.

Bosco del Parco delle Foreste Casentinesi, in Toscana

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Se l'idea di trascorrere una vacanza in uno dei più grandi patrimoni naturalistici d'Italia vi affascina Il Parco delle Foreste Casentinesi è il posto giusto per voi.

Si trova nell'appennino toscano, tra le provincie di Arezzo, Forlì e Firenze ed è un luogo in cui la natura è in rapporto con l'uomo da secoli. Il legname proveniente da queste foreste è stato oggetto di sfruttamento fin dal Medioevo, quando fu usato per la costruzione di opere architettoniche monumentali e ben note come la Cupola del Brunelleschi, ma gli enormi abeti furono impiegati anche per costruire gli alberi maestri delle flotte navali di Pisa e Livorno.

Il comprensorio del Parco è veramente esteso e totalmente ricoperto dal manto verde della foresta, che in autunno esplode di giallo ambra e diventa una meta ideale per gli appassionati di fotografia. Il bosco è percorso da numerosi torrenti stretti e incassati, a volte completamente rocciosi, altre fittamente boscati. Ad altitudini superiori il bosco si apre ogni tanto in praterie estese, ricoperte, in primavera, dai fiori di anemone e narciso.

Tutto il bosco ha una grande ricchezza faunistica: si possono incontrare cinque diverse specie di ungulati nonché il re della foresta, che da queste parti è decisamente il lupo! Ricchissima anche l'avifauna che annovera specie come l'aquila reale, la cicogna nera e la civetta. Qui sotto un video messo a disposizione dal Parco che mostra tutti gli animali ripresi nel bosco con le tecniche di foto trappolaggio.

L'Ente Parco organizza bellissime attività per i visitatori, diverse a seconda del periodo dell'anno: in Agosto si può partecipare al censimento del cervo, in autunno è consentito il prelievo di funghi, purché compatibile con la conservazione dell'ambiente, in inverno si organizzano passeggiate con le ciaspole e molti eventi in concomitanza con il Natale.

Foresta di Somadida, in Veneto

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Eccoci adesso sulle Dolomiti, circondati dalle maestose vette del Cristallo e dalle selvagge Marmarole da un lato e da una zona più dolce e pianeggiante a valle (l'altitudine è compresa tra i 1100 m s.l.m. e i 2970 m s.l.m.). La foresta di Somadida ha sentieri adatti anche ad anziani e bambini ed è ricchissima di cose da vedere e anche da fare.

La primavera è una stagione eccellente per visitarla a piedi, a cavallo o in bicicletta. L'area più estesa è una stretta foresta di abeti rossi e bianchi, larici e faggi, tra i quali scovare frutti di bosco e osservare cervi, volpi e caprioli. Moltissimi i rapaci come l’aquila reale, il falco pellegrino, l’astore, la poiana, l’allocco, la civetta, il gufo, il gallo cedrone e forcello: un vero paradiso per i fotografi naturalisti e tutti gli amanti della natura.

Grazie al Corpo Forestale dello Stato la foresta ospita anche una ricca “biblioteca nel bosco”, la potrete trovare nei pressi del centro visite. La biblioteca è fornita anche di audio guide per non vedenti e offre centinaia di volumi di grandi narratori, da Buzzati a Tolkien, da Jack London ai racconti degli indiani. Il filo conduttore di queste letture è la natura, ma anche il patrimonio di miti e leggende che circonda la vita nel bosco.

All'interno della riserva è stato allestito anche un Giardino delle Farfalle, dove è possibile osservare diverse specie di farfalle tipiche di questo territorio.

Boschi del Parco Nazionale del Pollino

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Se pensate agli scoiattoli italiani li immaginate sicuramente marroni o rossi. Invece in queste terre a cavallo tra Basilicata e Calabria, se fate molto silenzio, aguzzate la vista e siete moto fortunati potrete incontrare un gioiello di biodiversità: lo scoiattolo nero meridionale. La notizia è sensazionale perché solo recentemente si è scoperto che questa specie non è affatto la stessa diffusa in tutta Europa, bensì comprende individui che vivono solo e soltanto qui, e sono, quindi, unici al mondo. Per incontrarlo si possono, per esempio, tentare gli itinerari del Monte Pollinello o di Timpa della Capanna.

Ma, a parte questa curiosità naturalistica che fa gola agli amanti degli animali, il bosco del Parco del Pollino è da visitare percorrendo i suoi numerosissimi sentieri: meglio farsi assistere da una guida locale, anche perché il parco ha una morfologia prevalentemente montuosa.

Tra i posti da non perdersi c'è la Serra delle Ciavole, conosciuta per ospitare un "cimitero di pini loricati": al cospetto dei loro enormi ceppi esposti e delle forme contorte e scheletriche resterete a bocca aperta e vi sentirete, probabilmente, dentro un film di Tim Burton.

Per gli amanti del canyoning ci sono anche le gole del Raganello, percorribili in gommone e kayak: salvaggie nel tratto alto e circondate da infinite pareti di roccia alte più di 400 metri nel tratto basso, che ospita anche gli spruzzi d'acqua della "Doccia del Diavolo". In generale sono molti i corsi d'acqua all'interno del Parco, alcuni con proprietà termali.

Infine una visita la merita lo stesso Monte Pollino, 2.248 m. di altezza, da cui si gode una magnifica vista panoramica di verdi distese.

Un buon punto di partenza per le escursioni, dove potete trovare un alloggio è il paese di Mezzana Salice, una frazione di San Severino Lucano: da qui in pochissimi minuti si raggiunge in macchina il massiccio del Pollino.

Bosco di Ficuzza, in Sicilia

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I polmoni della Sicilia si trovano sul lato occidentale e si raggiungono facilmente percorrendo la Sciacca-Palermo. Il paese di Ficuzza (in provincia di Corleone), da cui il bosco prende nome, si trova proprio al centro di questa area forestale. La vegetazione è un mosaico dalle mille sfumature di verde: castagni, sughere, lecci, querce e cerri circondano aree rupestri, fluviali e palustri. Il bosco è Riserva Naturale Orientata dal 2000 e si estende per più di 7.300 ettari! Al suo interno si può visitare il centro recupero animali selvatici della LIPU e la casina di caccia di re Federico II.

Le zone più suggestive sono quelle intorno agli invasi artificiali dei Laghetti Coda di Riccio, sulle cui sponde potrete avvistare molti anfibi e uccelli acquatici. In primavera fioriscono le orchidee selvatiche e la ginestra, in autunno molti vanno a caccia di funghi porcini.

Vi consigliamo di percorrere i sentieri meno battuti (anche perché spesso succede, purtroppo, che le vie principali siano percorse da moto e fuoristrada) che salgono verso il costone di Rocca Busambra, il rilievo più alto della Sicilia occidentale, che si tinge di rosa al tramonto regalando panorami mozzafiato.

Foresta di Tarvisio, in Friuli

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Un'enorme foresta che si estende fino al confine con l'Austria e la Slovenia, lungo tutta la Valcanale e la valle dello Slizza, toccando i comuni di Pontebba, Malborghetto-Valbruna e Tarvisio. Questo bosco si trova vicino a due splendidi smeraldi, tesoro delle Alpi Giulie: i laghi di Fusine, fulgido esempio di lago alpino con le montagne che si specchiano in un'acqua verdissima. Passeggiando per la foresta potrete ascoltare l'intera orchestra della natura, tra cinguettii e acqua che scorre calma.

Ma questa musica non è l'unica a risuonare in questi luoghi: la foresta di Tarvisio, infatti, è rinomata nel mondo per essere luogo di abeti rossi da legno pregiato, usato per la costruzione di violini e altri strumenti musicali.

La proprietà di questi boschi, fitti di larici, abeti bianchi e faggi secolari, è del FEC, Fondo Edifici di Culto del Ministero degli Interni ed è gestita dal Ministero dell'Agricoltura. Qui potrete incontrare l'orso, l'aquila reale e lo stambecco, ma il bosco ospita anche lo sciacallo dorato, il gatto selvatico, la donnola, l'ermellino, la martora, la faina, la puzzola, il tasso e la lontra.

Se la visitate tra fine giugno e metà luglio potrete apprezzare una stupefacente e rara fioritura: solo qui e nell'Himalaya tibetano cresce, infatti, il fiore viola della Wulfenia carinthiaca (ricordate che ne è vietata la raccolta, trattandosi di un fiore unico al mondo!).

Se passate da queste parti vi consigliamo assolutamente di programmare un'escursione naturalistica.

Bosco di La Thuile, in Val D'Aosta

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La Thuile è un grazioso villaggio defilato, una piccola e caratteristica tegola ("la thuile" vuol dire proprio questo in francese) tra le molte, e ben più conosciute e frequentate, che compongono il tetto delle alpi valdostane. Si trova in una posizione apertissima, con vista su vallate verdi, acqua che scroscia dagli orridi e montagne innevate. La vista è un tappeto a macchie di colore contrastanti: il bianco della neve, il verde dei pascoli e il nero delle rocce affioranti.

Il bosco, fitto di abeti, è qui e là interrotto dallo splendere al sole degli impianti di risalita sciistici, mentre la vegetazione più bassa offre l'occasione di ammirare la rara e protetta orchidea macchiata.

L'itinerario nel bosco è adatto anche ai più piccoli e si snoda tra cascate d'acqua ghiacciata e pulitissima. Molti escursionisti, per esempio, percorrono appena un'ora di cammino per raggiungere le cascate del Rutor: sono tre, in rapida successione. Non perdetevi l'occasione di ammirare al mattino, dal ponte che sovrasta il salto d’acqua, lo spettacolo dell’arcobaleno provocato dalla rifrazione del sole negli spruzzi.

Bosco di Stilo, in Calabria

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"Si ascende, si ascende sempre fra il silenzio, fra la boscaglia fitta, per un’ampia via. Tacciono le voci umane." Così Matilde Serao descriveva il territorio di Stilo, nel quale Ferdinando II di Borbone possedeva la residenza estiva.

Il bosco di Stilo/Archiforo, in Calabria, è particolarmente studiato dalla comunità scientifica per ospitare l'Abete bianco in condizioni di sviluppo vegetativo perfetto. Alcuni esemplari hanno qui misure da record, con circonferenze che variano dai 4,70 metri fino ai 5 metri e mezzo.

A parte la meraviglia suscitata da cotanto splendore naturale questo territorio potrebbe apparire ordinario, un bel bosco come tanti. E invece l'aria stessa che si respira è impregnata di mistero.

Qui, infatti, giace indisturbato (ed è stato a lungo nascosto) un villaggio megalitico da fare invidia a Stonehenge, costituito da un susseguirsi di grandi blocchi granitici e di quarzo dalle svariate forme, con simboli particolari e collocati in apparente allineamento con eventi astronomici. Poco distante emerge dalla vegetazione bassa una grande piattaforma di pietra semi sepolta con impressa una figura parallelepipeda scolpita nella roccia e altri simboli di spirale, rombi o losanghe.

Insomma, se volete programmare un weekend tra natura e avventura non resterete delusi dalla visita a questo arcano bosco calabrese.

Bosco di Salbertrand, in Piemonte

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Il Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand, in Piemonte, sulla destra della Val di Susa, è molto conosciuto e frequentato dagli abitanti della zona che qui vengono spesso a trascorrere la domenica. Lo spazio è però immenso e basta veramente poco per allontanarsi dal vociare e ritirarsi nel cuore del bosco, circondati dal silenzio: qui il passaggio è vietato ai mezzi motorizzati e il divieto è rigorosamente rispettato.

Il comprensorio del Parco è occupato per il 70% dal bosco e per il rimanente 30% da pascoli e praterie di alta quota. La passeggiata non è impegnativa, questo bosco offre il gusto della natura selvaggia, ma anche le aree attrezzate. L'intero bosco è percorribile in un'ora e mezza circa attraverso un percorso semplice e rettilineo, addirittura superabile con i passeggini. All'arrivo una sorpresa: il rifugio alpino Arlaud e i suoi deliziosi manicaretti, da gustare seduti ai tavoli o nelle panche che offrono una vista panoramica che allarga il cuore.

Bosco Quarto, in Puglia

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Situato nel cuore del Gargano, in Puglia, Bosco Quarto è il posto ideale per circondarsi di una natura incontaminata, ricca di flora e fauna e grande 8000 ettari. Si raggiunge scendendo da Monte Sant'Angelo nella Valle Carbonara e poi risalendo verso San Giovanni Rotondo, dove inizia la strada sterrata che lo attraversa.

Questo bosco è costituito da colossali albero di cerro, ma anche faggi, carpini bianchi e una fitto sotto bosco di agrifogli profumati. Dalla strada principale si dipartono diversi sentieri sterrati, adatti ad essere percorsi in mountain bike. Incontrerete anche molte aree pic-nic.

Bosco Fontana, in Lombardia

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Siamo nel territorio del comune di Marmirolo, a pochi chilometri da Mantova, per scoprire la Riserva Naturale Biogenetica di Bosco Fontana. Questo bosco è la traccia moderna delle antiche foreste di latifoglie che un tempo ricoprivano la Pianura Padana e che furono poi saccheggiate, prima dalle popolazioni neolitiche e poi da quelle romane: oggi resta soltanto questa area naturale protetta di 233 ettari.

La riserva è aperta il pubblico tutti i giorni, ad eccezione del martedì e del venerdì; il biglietto costa 2,50 €. Non ci sono aree attrezzate, né punti di ristoro e l'ingresso è, purtroppo e con disappunto di molti, negato ai cani. Però qui ci si può immergere nella natura restando a due passi dalla città.

Bosco Fontana, infatti, si trova a pochi minuti da Mantova ed è il posto ideale per concedersi una pausa naturalistica se si passa da questa zona (o ci si abita).

I giganti della Sila, in Calabria

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Sono alti fino a 45 metri, con un diametro del tronco di 2 metri: sono esemplari di Pino laricio, piantati, forse, in questa "sila", ovvero, in latino, "selva", nel 1600 da un nobile che pretendeva molto dalla sua riserva estiva. Potete visitarli recandovi al bosco di Fallistro, che si estende nel territorio del Comune di Spezzano della Sila in provincia di Cosenza, nella Sila Grande e nel bacino del Fiume Neto.

Tutti i 58 giganti della Sila sono ultra secolari, hanno, quindi, fino a 350 anni, mentre altri alberi sono comunque molto vecchi, di circa 150 anni. Anche qui si può incontrare, mentre si passeggia stupiti alla base di queste cattedrali della natura, lo scoiattolo nero meridionale, ma anche la volpe appenninica e, nel periodo autunnale, i cinghiali.

Il FAI, Fondo Ambiente Italiano, cui il Parco Nazionale della Sila ha dato la concessione nel 2016, gestisce questa perla naturalistica garantendo l'apertura al pubblico e fornendo una serie di servizi didattici: si paga un biglietto di ingresso con i cui proventi il FAI intende restaurare il Casino Mollo, annesso alla piantagione.

Il percorso è obbligato e non impegnativo, adatto proprio a tutti e specialmente ai bambini, che resteranno molto affascinati. Le guide del FAI vi accompagneranno durante la visita: sono giovani e molto preparate e sono in grado di trasmettervi una grande passione per questo luogo.

Bosco del Cansiglio, in Veneto

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La foresta del Cansiglio è un paradiso incontaminato, adagiato sull'altopiano delle Prealpi Carniche, a cavallo delle provincie di Belluno, Treviso e Pordenone. Qui potrete riempirvi gli occhi e la mente di bellezza, mentre camminate a testa in su sotto faggi monumentali, altissimi, con i tronchi dritti e solidi come colonne greche. Scendendo più in basso si alternano boschi di abete rosso e praterie verdi tra le quali spiccano macchie di colore primaverile, grazie alle fioriture della genziana e del croco.

La zona è carsica e sono, quindi, diverse le doline, gli inghiottitoi, le voragini suggestive e le grotte una della quali, il "Bus della Genziana" è stata dichiarata Riserva speleologica. All'imbrunire è facile avvistare il capriolo, il daino e il cervo e recentemente è stata testimoniata la presenza addirittura della lince. Tra l'altro, essendo la zona abbastanza isolata, molte specie e sotto specie di animali hanno sviluppato caratteristiche uniche e sono, quindi, endemiche di questo bosco.

I sentieri sono tutti molto ben segnalati e facilmente percorribili a piedi o in bicicletta per godere senza troppa fatica dell'energia speciale di questo bosco. Alle porte della foresta, in un paesino di nome Spert, potete soggiornare all'Albergo Casa Sperti, dove i gestori sanno accogliere i visitatori del bosco con tantissimo calore.

I boschi italiani sono, insomma, tutti bellissimi, equamente diffusi su tutta la penisola e, da quelli più remoti a quelli raggiungibili in pochi chilometri, hanno tutti grandi storie da raccontare.

E voi cosa ne pensate? Programmate di visitare a breve una di queste splendide foreste (magari una vicino casa), oppure siete più tipi da viaggio nella classica capitale europea?

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